DUE TERAMANI, GIOVANI TALENTI DELL’ARCHITETTURA ALLA CONQUISTA DELLA BIENNALE CON UN PROGETTO STRAORDINARIO

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DUE TERAMANI, GIOVANI TALENTI DELL’ARCHITETTURA ALLA CONSTA DELLA BIENNALE CON UN PROGETTO STRAORDINARIO Anche due giovani architetti teramani saranno protagonisti della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia 2025. Si tratta di Roberto Monticelli, originario di Pineto, e Matteo Almonti, di Castiglione Messer Raimondo, che presenteranno il progetto “Taranto, un progetto di suolo per l’adattamento dell’esistente”, già vincitore nel 2020 del prestigioso premio internazionale Villard 21, con il tema “From social housing to social habitat”. (Certa Stampa)
Su altre testate
La deludente proposta del Ministero della Cultura non convince per processo ed esiti. Una Call sbagliata e un allestimento debole e poco chiaro Biennale di Venezia Reviews (Giornale dell'Architettura)
Per la Biennale Architettura l’Italia ha presentato nel nostro padiglione nazionale il progetto collettivo “Terrae Aquae – L’Italia e l’intelligenza del mare”, curato da Guendalina Salimei. – Un padiglione dedicato al mare, alla relazione tra le acque e la terra, al modo in cui si pensa questo spazio ibrido e suo modo di confine, ma che nel nostro Paese è estesissimo e significante. (Askanews)
Manuel Catalano — ricercatore in Soft robotics for human cooperation and rehabilitation dell’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) — lo ricorda mentre gli passa accanto l’umanoide Ego, accompagnato dal cane robotico Spot e intento a stringere poderose strette di mano ai presenti. (Corriere Brescia)

Il mondo è in fiamme. (Corriere del Veneto)
Dal giorno 8 all’11 maggio si sono svolte le celebrazioni del Triduo di preparazione alla Festa del Centenario di Nostra Signora delle Divine Vocazioni, un appuntamento di grande rilevanza spirituale per tutta la comunità dei fedeli. (Magazine)
Cosa succede se si guarda l’Italia non dalla terraferma, ma dal mare? Il Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2025 parte da questa inversione di sguardo per rimettere in discussione la linea di costa, intesa non come margine ma come dispositivo attivo, permeabile, trasformabile. (artemagazine.it)