Catania: videochiamata con Pandetta, indagato Baby Gang

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CATANIA – La Procura di Catania ha indagato il rapper Zaccaria Mouhib, 24 anni, in arte Baby Gang, per concorso per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti, aggravato dall’avere favorito la mafia, e per avere violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, che gli impediva di essere presente nel capoluogo etneo. Agenti della squadra mobile della questura di Lecco, in raccordo con quelli di Catania, hanno eseguito a Calolziocorte (Lecco) un decreto di perquisizione e hanno sequestrato lo smartphone dell’artista che nei prossimi giorni verrà sottoposto ad accertamenti forensi. (lasiciliaweb)

Su altri media

Il rapper indagato per favoreggiamento mafioso e violazione del divieto di soggiorno dopo aver proiettato un video del collega detenuto nel carcere calabrese durante un festival. (EcoDelloJonio.it)

Nella notte del 4 maggio scorso, personale della Polizia di Stato della Questura di Lecco, in raccordo operativo con quello della Questura di Catania, ha dato esecuzione, in località Calolziocorte (LC) ad un decreto di perquisizione e sequestro emesso da questa Procura Distrettuale della Repubblica, nei confronti del rapper Mouhib Zaccaria, 24 anni, in arte “Baby Gang”, indagato per il delitto di cui all’art. (Gazzettino online)

Altri guai giudiziari per Baby Gang, al … (la Repubblica)

Nella notte del 2 maggio scorso, un rapper si è esibito dal palco di uno stabilimento balneare di Catania durante una manifestazione musicale e avrebbe videochiamato tramite un telefono cellulare un altro cantante detenuto all’interno della Casa circondariale di Rossano (Cosenza). (Polizia)

Nuovi guai giudiziari per il trapper Zaccaria Mouhib, 24 anni, in arte Baby Gang. A cui si aggiunge l’aggravante di aver favorito la mafia, oltre ad aver violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, che gli impediva di essere presente in Sicilia. (Corriere Milano)

Nuovi guai in vista per il trapper italo-marocchino 24enne Zaccaria Mouhib, noto al pubblico con lo pseudonimo di «Baby gang», come il terribile fenomeno delinquenziale in voga tra i giovani. (Secolo d'Italia)