Porta paziente a morire in Svizzera, Cappato in procura per l’autodenuncia: "Ora rischio 12 anni di carcere"

QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

Dopo cinque anni Marco Cappato è tornato dai carabinieri, nel centro storico di Milano, per autodenunciare di avere accompagnato a morire in Svizzera, con il suicidio assistito, la signora Elena, malata terminale di cancro.

Da allora qualcosa è cambiato in materia di fine vita, ma non abbastanza: Cappato rischia fino a 12 anni di carcere per l’accusa di aiuto al suicidio perché la sentenza della Corte costituzionale, che ha depenalizzato in parte il suicidio assistito in Italia, non contempla il caso di Elena

La caserma è la stessa in cui, nel febbraio 2017, il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, si era presentato dopo aver accompagnato in una clinica svizzera dj Fabo, paralizzato e cieco dopo un grave incidente. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altre testate

Per evitare che fossero i suoi cari a rischiare problemi con la giustizia, l’ha aiutata Marco Cappato, che ora rischia fino a 12 di carcere. Sostieni l’impegno per la libertà di tutti. (Associazione Luca Coscioni)

Insomma, a parte la volontà di morire e l’aiuto di Marco Cappato, non ci sono altri punti in comune con la situazione di dj Fabo. Vediamo, invece, che non è così: al contrario, dove i malati vengono assistiti in modo adeguato insieme alle loro famiglie, non c’è richiesta di morte (Diocesi di MIlano)

Ho deciso di terminare la mia vita prima che fosse stata la malattia, in maniera più dolorosa, a farlo. Il bivio tra disperazione e speranza. Voleva risparmiarsi un inferno, la sofferenza estrema della fase terminale della sua malattia. (Aleteia)

Se il suicidio avviene, il reato è punibile con "la reclusione da cinque a 12 anni". Del fascicolo si occupa il sesto Dipartimento della procura meneghina guidato dall'aggiunto Tiziana Siciliano, il magistrato protagonista del processo a Cappato per l'aiuto al suicidio di Dj Fabo, la quale avrà come primo compito quello di vagliare la competenza territoriale (Tiscali Notizie)

Il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni è accusato di aiuto al suicidio in merito al caso della signora Elena, malata terminale di cancro ma ancora autosufficiente, accompagnata a morire in Svizzera con il suicidio assistito. (IL GIORNO)

(askanews) – Il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, è indagato a Milano per aver accompagnato in Svizzera la signora Elena, una 69enne veneta affetta da tumore polmonare irreversibile con metastasi, a morire con la procedura del suicidio assistito. (Agenzia askanews)