Trump firma la "big beautiful bill", la legge che ridisegna il bilancio Usa tra tagli e debito

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Redazione Salute Redazione Salute   -   Il presidente Donald Trump, nel giorno in cui gli Stati Uniti celebrano l’Indipendenza, apporrà la sua firma sulla big beautiful bill, la controversa legge di bilancio che, dopo un estenuante dibattito alla Camera durato 29 ore, è stata approvata con un margine risicato: 218 voti a favore, 214 contrari. Un risultato che, nonostante l’opposizione democratica – con il leader della minoranza Hakeem Jeffries arrivato a parlare per oltre otto ore consecutive nel tentativo di rallentare il voto – segna una vittoria cruciale per il tycoon, che aveva fatto del provvedimento il fulcro della sua agenda.

Il testo, definito dallo stesso Trump come "il più grande piano di spesa della storia", prevede un taglio delle tasse, la riduzione degli incentivi alle energie green, un aumento dei fondi per contrastare l’immigrazione e una drastica riduzione – pari a circa mille miliardi di dollari – dei programmi di assistenza sanitaria. Scelte che, secondo i repubblicani, dovrebbero rilanciare l’economia, ma che rischiano di aggravare ulteriormente il già pesante deficit federale, portandolo verso livelli paragonabili a quelli registrati durante la pandemia.

Nonostante i moniti provenienti da Wall Street e dagli esperti di finanza pubblica, che da mesi mettono in guardia contro l’aumento del debito in un contesto di tassi di interesse elevati e mercati instabili, i legislatori della maggioranza hanno proseguito senza esitazioni. "Questa legge ci farà decollare come un razzo", ha dichiarato Trump, ignorando le critiche di chi sostiene che il provvedimento spinga il Paese verso una crisi fiscale.

L’approvazione, arrivata dopo mesi di tensioni e ripensamenti anche all’interno del partito repubblicano, rappresenta un punto di svolta per la seconda amministrazione Trump, che ora dovrà gestirne le conseguenze. Tra queste, l’inevitabile impatto sui conti pubblici: i deficit, già vicini ai 2.000 miliardi, potrebbero crescere ulteriormente, mentre i tagli ai servizi sociali rischiano di lasciare senza rete milioni di cittadini.