Quattro giornalisti condannati a Mosca per legami con Navalny

Quattro giornalisti condannati a Mosca per legami con Navalny
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Il Sole 24 ORE ESTERI

Quattro giornalisti condannati a Mosca per legami con Navalny 15 aprile 2025 . In aula i quattro cronisti hanno sostenuto la loro totale innocenza e hanno affermato di essere stati perseguiti per aver svolto il loro lavoro di giornalisti. (Il Sole 24 ORE)

Su altri giornali

Lo riporta la testata online Mediazona. I quattro giornalisti sono accusati di aver collaborato con la Fondazione Anticorruzione dell'oppositore Alexey Navalny. (Tgcom24)

Quattro giornalisti a processo. I quattro reporter, accusati di «partecipazione a una comunità estre… (La Sentinella)

I reporter sono stati accusati di aver collaborato con la Fondazione anticorruzione dell'oppositore Alexey Navalny, considerata «una comunità estremista». I quattro giornalisti sono Konstantin Gabov, Sergey Karelin, Artyom Kriger e Antonina Favorskaya e lavoravano per testate internazionali o per media indipendenti russi. (Il Messaggero)

Gli Usa non firmano la condanna del G7 su Sumy. Zelensky a Witkoff: “I nostri territori linea rossa”

"Il riconoscimento di ogni territorio occupato provvisoriamente come parte della Russia rientra per noi nelle linee rosse. L'inviato di Trump Witkoff sta discutendo di cose che vanno oltre le sue competenze", ha dichiarato il Presidente ucraino Volodymir Zelensky dopo che nei giorni scorsi è trapelato che l'inviato speciale della Casa Bianca aveva riferito al Presidente americano che il modo più veloce di far finire la guerra in Ucraina era quello di riconoscere la sovranità russa sui territori occupati. (RaiNews)

Il processo si è svolto a porte chiuse e rientra nella repressione delle autorità di Mosca nei confronti del dissenso (lapresse.it)

Gli Stati Uniti, secondo quanto riferito da Bloomberg, hanno rifiutato di sostenere una dichiarazione del G7 di condanna all’attacco russo a Sumy, motivando la decisione con la volontà di mantenere aperto uno spazio di trattativa con Mosca (La Stampa)