Inzaghi e l'Inter: il destino è scritto, ma la lucidità non si discute

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Simone Inzaghi, dopo il 3-1 rifilato al Cagliari, ha lasciato poco spazio alle interpretazioni: il calendario che attende l’Inter, spesso descritto come più insidioso di quello del Napoli, non è un alibi. «Sapevamo che sarebbe stato così», ha detto l’allenatore, sottolineando come ogni squadra abbia il proprio percorso e come, di fronte alle avversità, l’unica risposta possibile sia la freddezza. Una freddezza che i nerazzurri hanno mostrato già nei primi 45 minuti, schiacciando i rossoblù con una superiorità tecnica e mentale incontestabile.

Quella del Cagliari, però, non è stata una resa totale. Se nel primo tempo la partita è sembrata già decisa, con l’Inter capace di gestire il gioco senza sforzi apparenti, nel secondo tempo i sardi hanno provato a reagire, trovando anche il gol della bandiera. Un errore difensivo, come ha ammesso lo stesso Inzaghi, che però non ha scalfito il dominio nerazzurro. «Siamo rimasti in partita», ha aggiunto il tecnico, evidenziando come la squadra abbia chiuso l’incontro senza correre rischi inutili, soprattutto in vista del ritorno contro il Bayern Monaco.

Proprio la gestione delle energie è uno dei temi caldi di questa fase della stagione. Inzaghi, che in passato ha spesso ignorato le polemiche, quest’anno sembra meno incline a tollerare anche i minimi dettagli fuori posto. Lo dimostra la sua reazione ai tentativi di «strafare» in una gara ormai controllata, come nel caso di alcuni giocatori che, nonostante il risultato al sicuro, hanno cercato l’azione spettacolare rischiando infortuni. Un atteggiamento che il tecnico non ha gradito, consapevole che ogni energia in più spesa inutilmente potrebbe pesare nelle prossime sfide.

Tra i punti positivi, però, c’è la riscoperta di Marko Arnautovic, il cui contributo potrebbe rivelarsi decisivo nel finale di stagione. «Sta facendo bene, non è una novità», ha detto Inzaghi, lasciando intendere che l’attaccante avrà il suo spazio. Stesso discorso per Federico Dimarco, il cui rendimento, dopo qualche incertezza, sembra tornato a livelli ottimali.