Caso Ciro Grillo, l’ipotesi del rito abbreviato per evitare il carcere. Le frasi scappate ai quattro intercettati in caserma potrebbero inguaiarli

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Ad agosto 2019, un mese dopo la denuncia della 19enne, i quattro indagati sono stati portati in una stanza della caserma dei carabinieri di Genova.

Posizione però che già vacilla stando a sentire gli altri: «Le abbiamo fatte un po’ tutti, tranne Corsiglia, che non c’era».

Quelle foto erano «una goliardata». Fino all’ultimo i quattro indagati hanno ribadito agli inquirenti che la 19enne fosse sempre stata consenziente. (Open)

Ne parlano anche altri giornali

in foto: Ciro Grillo. La procura di Tempio Pausania ieri ha chiesto il rinvio a giudizio per Ciro Grillo e i suoi tre amici nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza avvenuta nel luglio del 2019 nell'abitazione di Beppe Grillo a Porto Cervo. (Fanpage.it)

I legali dei quattro giovani starebbero prendendo in seria considerazione e quindi valutando di proporre - in caso di processo - il rito abbreviato. Le versioni di Lauria e Capitta rischiano di diventare un boomerang per Grillo. (il Giornale)

Caso Grillo, la linea difensiva dei quattro accusati di stupro. Per tutti e quattro c’è invece il capo di accusa più grave, quello di violenza sessuale di gruppo ai danni di Silvia. Cosa ha detto Ciro Grillo sul secondo caso di violenza sessuale. (Virgilio Notizie)

Ciro (figlio di Beppe Grillo) e i suoi amici Edoardo e Vittorio stanno parlando di un video e di fotografie oscene accanto a una ragazza che dorme, parlano dell’accusa di violenza sessuale di gruppo che gli contesta la Procura di Tempio Pausania. (Corriere della Sera)

La Procura di Tempio Pausania ha inoltrato la richiesta di rinvio a giudizio per Ciro Grillo e altri tre amici, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, indagati per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza italo-norvegese. (Virgilio Notizie)

Una versione ribadita da Ciro ancora lunedì scorso davanti ai carabinieri di Genova, dove ha anche detto che quello nelle foto oscene, fatte mentre l'amica della studentessa dormiva, "non ero io". I pm non lo hanno però sentito e potrebbe a questo punto essere chiamato a testimoniare nel corso dell'eventuale processo (Telenord)