Pace fatta tra i fratelli Muccino: Gabriele ritira querela

Il penalista Carlo Longari, che ha rappresentato la parte civile Gabriele Muccino, ha spiegato: "Il mio assistito ha deciso di ritirare la querela.

In particolare, si legge nel capo di imputazione, Silvio "indicò il fratello Gabriele (non presente alla trasmissione, ndr) come persona violenta per avere colpito nel 2012 con uno schiaffo la moglie, perforandole il timpano".

Perché Gabriele e Silvio Muccino avevano litigato. (Today)

Ne parlano anche altre fonti

Gabriele Muccino, regista de «L’ultimo bacio», ha ritirato la querela nei confronti del fratello minore Silvio. Espressioni poi ribadite anche in alcune interviste, ma considerate dalla procura offensive della reputazione e dell’onore di Gabriele, che di conseguenza aveva sporto querela. (Corriere della Sera)

Dal canto suo il difensore di Silvio Muccino, il legale Michele Montesoro, ha sottolineato che "la lite tra fratelli è stata composta: adesso potranno continuare la loro professione senza dover comparire in tribunale". (Sky Tg24 )

Ricordiamo che il 3 aprile 2016, durante una trasmissione televisiva, Silvio ha accusato pesantemente il fratello Gabriele: “Mio fratello è una persona violenta: ha colpito sua moglie con uno schiaffo, perforandole il timpano”. (ComingSoon.it)

Sono ormai 3 anni che prosegue la questione legale tra il regista Gabriele Muccino e il fratello attore Silvio. Fratelli contro: l’accusa di Silvio e la querela di Gabriele. (Thesocialpost.it)

«Gabriele è una persona violenta – aveva sostanzialmente detto Muccino jr – ha colpito sua moglie con uno schiaffo perforandole il timpano». Le vicende giudiziarie sono terminate il 14 gennaio 2020 nella prima prima udienza del processo nato dalla querela per diffamazione del regista Gabriele nei confronti di Silvio, imputato. (Lettera43)

Dal canto suo il difensore di Silvio Muccino, l'avvocato Michele Montesoro ha affermato che "la lite tra fratelli è stata composta: adesso potranno continuare la loro professione senza dover comparire in tribunale". (Giornale di Sicilia)