La Scala di Milano perde un altro pezzo: "Non vengo"

Anna Netrebko, il soprano russo protagonista delle ultime quattro "Prime" di Milano, non sarà alla Scala, dove era attesa insieme al marito Yusif Eyvazov per alcune recite di Adriana Lecouvreur di Cilea, in calendario a partire dal prossimo 9 marzo.

"Prima di tutto: io sono contro questa guerra - aveva detto a poche ore dall'invasione russa in Ucraina -.

Come molti miei colleghi - aveva sottolineato Netrebko - io non sono un politico, non sono esperta in politica

Quindi il passaggio su Gergiev, anche in questo caso non citato: "Voglio comunque aggiungere una cosa - aveva scritto il soprano -. (MilanoToday.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Furwängler, racconta Sgarbi, «è venuto alla Scala nel 1953 per dirigere un’opera di Wagner» nonostante avesse operato nella Germania nazista Gergiev non dirigerà alla Scala. «Valery Gergiev è ripartito e non ha risposto», ha fatto sapere il primo cittadino meneghino — che è anche presidente della Fondazione teatro alla Scala — a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Iulm di Milano (Il Primato Nazionale)

Il direttore d'orchestra Valery Gergiev non sarà alla Scala il 5 marzo, lo rende noto il sindaco di Milano Giuseppe Sala a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dello Iulm. (Corriere TV)

Lo ha comunicato il sindaco della città tedesca, Dieter Reiter, che aveva dato tempo fino a ieri al maestro russo filo- Putin per «prendere le distanze in modo chiaro e inequivocabile dalla brutale guerra di aggressione» che «Putin ha scatenato contro l'Ucraina e ora in particolare contro la città di Kiev gemellata con Monaco» (La Stampa)

Un caso, quello della soprano russa, destinato a far discutere, proprio come è accaduto con Valery Gergiev Ma la stessa Netrebko, con una storia su Instagram, ha parlato di fake news: “Non è vero! (DireDonna)

Per l’appuntamento del 7 con la Filarmonica, sarà invece il direttore musicale Riccardo Chailly a salire sul podio. Da Gergiev – che nel 2014 firmò una lettera di sostegno all’invasione della Crimea – non è mai arrivata una risposta, e quasi certamente non arriverà. (IL GIORNO)

Non ha dato alcuna risposta al sindaco di Milano Beppe Sala, che gli aveva chiesto una chiara dichiarazione di distanza dalla guerra. La Carnegie Hall e i Wiener Philarmoniker lo hanno già rispedito a casa, lo stesso ha fatto la Filarmonica di Monaco (Il Fatto Quotidiano)