Musumeci arriva terzo e si infuria: «È un'offesa. Azzero la giunta» | il manifesto

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Impallinato dai franchi tiratori, Nello Musumeci è solo terzo, dietro non solo a Gianfranco Miccichè - suo grande nemico politico - ma persino a Nunzio Di Paola, il deputato su cui M5s e Pd hanno fatto convergere i propri voti.

Il voto per i grandi elettori del Capo dello Stato rende ufficiale la spaccatura in atto da mesi nella coalizione.

Centrodestra alla resa dei conti in Sicilia.

Uno sgarbo istituzionale e politico insopportabile per il governatore, andato su tutte le furie. (Il Manifesto)

Se ne è parlato anche su altre testate

- PALERMO, 13 GEN - "Indignazione" è il sentimento nei partiti per lo sfogo di ieri sera del governatore Nello Musumeci, che in una diretta Facebook dopo avere minacciato a caldo le dimissioni per lo sgambetto di alcuni franchi tiratori che non lo hanno votato come grande elettore dando il loro consenso al candidato del M5s Nunzio Di Paola, ha annunciato l'azzeramento della giunta definendo quei parlamentari "disertori, "ricattatori", "scappati di casa", "vili", pavidi". (Ansa)

A rivelare il tentativo è un big del centrodestra, all’indomani della bagarre che in Assemblea ha certificato la spaccatura tra un pezzo dello stesso centrodestra e il presidente Musumeci. Intanto, Musumeci ha convocato per stamattina la giunta, probabilmente per formalizzare il ritiro delle deleghe (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)

. di Redazione | ieri | POLITICA. (Sikily News)

“Musumeci, ha trovato il coraggio di azzerare la giunta solo in occasione del voto per i delegati al Quirinale, colpito nell’orgoglio e nelle preferenze, e non per rimediare a tutto quello che sta accadendo in Sicilia, di fronte al caos in cui ha gettato i siciliani e di cui ha responsabilità politica. (il Fatto Nisseno)

Lo ha dichiarato Danilo Lo Giudice, deputato regionale di Sicilia Vera e presidente del gruppo Misto all'Ars. "Non penso - aggiunge - che ai siciliani interessi chi vada in Parlamento a Roma per l'elezione del Presidente della Repubblica (CataniaToday)

Ciascun gruppo parlamentare deciderà chi resterà in proporzione alla sua consistenza, mentre nelle tribune invece potranno accedere 106 parlamentari senza contingentamento per gruppo. Saranno 200 i grandi elettori che potranno accedere contemporaneamente all’Aula di Montecitorio durante le votazioni per il Presidente della Repubblica, che avranno inizio il prossimo 24 gennaio. (Ultime notizie dall'Italia e dal mondo)