Caso Sula: ‘La madre del killer lo aiuta a pulire le tracce’ ▷ Crepet risponde agli ascoltatori

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Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet discute in diretta di una delle emozioni umane più sottovalutate e, di conseguenza, meno trattate: la violenza. La stessa che ha portato, assieme alla gelosia, Mark Antony Samson ha uccidere la sue ex fidanzata Ilaria Sula, una ragazza di 22 anni originaria di Terni e studentessa dell’università La Sapienza di Roma. La tragica morte di Sula ha suscitato un dolore profondo alla comunità, accompagnato da riflessioni e dubbi. (Radio Radio)
Ne parlano anche altri media
«Come ha ripulito la stanza?» È questa la domanda rivolta dagli investigatori a Nors Man Lapaz, madre di Mark Samson, attualmente in carcere con l’accusa di aver ucciso l’ex fidanzata Ilaria Sula. (la Repubblica)
ROMA — Schizzi di sangue su muri, pavimenti, strumenti per le pulizie. E ancora, tracce nella doccia, nei lavandini, perfino su scatoloni accatastati sopra gli armadi. Un delitto efferato che, secondo gli investigatori, potrebbe essere avvenuto la sera del 25 marzo e non la mattina seguente, come invece sostenuto da Mark Antony Samson, l’ex fidanzato reo confesso. (statoquotidiano.it)
I genitori di Ilaria Sula: «Non esistono scuse". Il fratello: "Rispettate la volontà delle donne" (La Stampa)

Potrebbero emergere nuovi sviluppi nelle indagini sull’omicidio di Ilaria Sula, la studentessa ternana uccisa a Roma dall’ex compagno Mark Samson. Secondo quanto riportato da ‘La Presse’, gli investigatori stanno valutando un possibile coinvolgimento non solo della madre, ma anche di altre persone, tra cui forse il padre di Samson. (Umbria 24)
Non esistono scuse.» Parlano con un filo di voce i genitori di Ilaria Sula, la studentessa uccisa a Roma e ritrovata all'interno di una valigia a pochi chilometri dalla Capitale. Non accettano la lettera di scuse che l'omicida della figlia, Mark Samson, ha scritto dal carcere. (la Repubblica)
Le federe sporche appoggiate sul piatto doccia, una chiazza sul muro del corridoio, e altri segni sospetti sul lavabo, sullo schienale della poltrona, sulla portiera dell’auto e in uno scatolone sopra l’armadio. (la Repubblica)