Cina mette ansia ai mercati, tra caos Evergrande e "azzardo" a Macao

L'HuffPost ECONOMIA

Nei giorni scorsi, alcune delle più grandi società di gioco sul mercato di Hong Kong hanno perso circa 18 miliardi di dollari.

Sinic Holdings Group (Shg), con sede a Shanghai, ha bloccato le contrattazioni sui suoi titoli a Hong Kong dopo aver assistito impotente a un tracollo dell’87%.

Quando arrivò a Macao come profugo da Hong Kong, nel 1941, c’era la guerra

Ma stavolta sembra proprio che il rinnovato zelo normativo del governo sia deciso a scoraggiare definitivamente il gioco d’azzardo a Macao. (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altri media

(LaPresse) – Chiusura in deciso calo per Wall Street, con l’indice Dow Jones che cede l’1,78% a 33.970,8 punti, lo S&P500 che arretra dell’1,7% a 4.357,65 punti e il Nasdaq che scivola del 2,19% a 14.713,9 punti. (LaPresse)

Sia perché ha concentrato su di sé le attenzioni mediatiche, sia perché oggi scadeva il termine di pagamento di alcuni coupon di Evergrande. Ma occorre essere sinceri: già masticati, deglutiti e quasi del tutto digeriti dal mercato. (Money.it)

Evergrande, solo punta dell’iceberg. I problemi di liquidità di Evergrande mettono il mercato di fronte alla prospettiva di un default di ampie proporzioni. Le banche HSBC e Standard Chartered, ad esempio, si sono recentemente rifiutate di concedere credito a Evergrande per il completamento due progetti residenziali (Wall Street Italia)

Ping An ha denunciato di avere un'esposizione rispetto al settore immobiliare per 8,3 miliardi di euro.Il settore immobiliare è stato per molti anni uno dei motori della crescita cinese. (Tiscali.it)

Per quanto gigantesca, Evergrande non sembra avere le caratteristiche per mettere in crisi da sola il sistema finanziario globale. Giovedì scadono obbligazioni per 83,5 miliardi di dollari e nessuno sa bene se Evergrande sarà in grado di farvi fronte. (Domani)

Sul Ftse Mib, che ha chiuso in rosso del 2,57% a 25.048,26 punti, spiccano le vendite sul terzetto composto da UniCredit (-4,71%), BPER Banca (-5,34%) e Banco BPM (-5,1%). Milano ha poi risentito dello stacco del dividendo di due big del calibro di Eni (-4,82%) ed STMicroelectronics (-1,63%) e degli aggiornamenti relativi il comparto bancario. (LA NAZIONE)