Gran Bretagna, premier Johnson rispolvera idea ponte tra Irlanda del Nord e Scozia
Rispunta l'idea di studiare la possibilità di un progetto per la realizzazione di un ponte in grado sulla carta di collegare l'Irlanda del Nord alla Scozia.
Mentre il deputato del Dup Ian Paisley si era detto pronto a dicembre, in caso di realizzazione reale dell'opera, di avviare una campagna per ribattezzarla "Ponte Boris".
Ma non mancano opinioni assai meno favorevoli; mentre lo scetticismo prevale a Edimburgo, specialmente da parte degli indipendentisti dell'Snp, al governo in Scozia. (RTL 102.5)
Se ne è parlato anche su altri media
Riposizionare i conservatori come difensori del servizio sanitario nazionale è quindi stato audace e necessario, per Boris Johnson, anche perché aveva avvertito da tempo che l'opinione pubblica pensava che la maggior parte dei parlamentari Tory " non se ne preoccupavano ", soprattutto sotto la guida di Teresa May. (Quotidiano Sanità)
Gli specialisti da tempo s'interrogano sugli ostacoli tecnici e i costi. In teoria il punto più stretto per un ponte è di 19 chilometri, ma diversi progettisti ritengono che la struttura, dovendo reggere in un mare tempestoso, dovrebbe seguire percorsi più lunghi. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
A dirlo è la premier scozzese Nicola Sturgeon durante un evento ospitato dall’European policy centre. “Stiamo lasciando l’UE in un momento in cui non abbiamo mai beneficiato così tanto dell’Unione, in cui non c’è mai stato così tanto bisogno di UE“, ha aggiunto Sturgeon. (QuiFinanza)
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Inoltre quel tratto di mare, il Mare d’Irlanda, è noto per i venti sferzanti che possono raggiungere la forza degli uragani. Le stime più prudenti si aggirano sui 15 miliardi di sterline (18 miliardi di euro), ma altri conti raggiungono i 20 miliardi di sterline. (Radio Monte Carlo)
Nello specifico, la Scozia ha chiesto un altro referendum per l’indipendenza dopo quello del 2014 (quando vinsero i “no”). “Vogliamo tornare nel Parlamento europeo come una nazione indipendente – ha detto – . (Kongnews)
