Turchia e crisi siriana, Erdogan annuncia possibile intervento

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Il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha annunciato lunedì che la Turchia è pronta a intervenire nel caso in cui la Siria rischi di frammentarsi a seguito della deposizione del regime del Presidente Bashar al-Assad, avvenuta lo scorso mese per mano dei ribelli. “Non consentiremo in alcun modo la disgregazione della Siria o l’indebolimento della sua integrità territoriale. Se dovessimo rilevare un rischio in tal senso, adotteremo rapidamente le misure necessarie”, ha dichiarato Erdoğan durante una conferenza stampa. (Avanti Online)

La notizia riportata su altri giornali

Lo YPG, l’ala siriana del gruppo terroristico PKK, lotta nella Siria post-Assad mentre la Turchia valuta un’operazione transfrontaliera e il nuovo governo cerca di scioglierli. – 10:32 GMT+3 (Congedati Folgore)

Hakan Fidan non è un volto nuovo nei palazzi del potere di Ankara. Di Giuseppe Gagliano – (Notizie Geopolitiche)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Le mani di Erdogan sulla "nuova" Siria. Europa tagliata fuori

Turchia e Giordania rafforzano la collaborazione per impedire una ripresa dell’Isis in Siria, con Ankara che ribadisce il proprio impegno a eliminare i separatisti curdi Pkk-Ypg. (Il Dubbio)

di governo Akp. Un ulteriore passo verso un dialogo difficile ma necessario alla questione curda. Nelle stesse ore il presidente turco (e leader dell’Akp) Erdogan ha alimentato i timori nel nord est della Siria e nella sua Amministrazione autonoma che al Pkk si ispira: sono pronto, dice, a intervenire per prevenire la disintegrazione della Siria. (il manifesto)

Spedendo a Damasco il ministro degli esteri tedesco Annalena Baerbock e l'omologo francese Jean-Noël Barrot l'Ue - non solo legittima il nascente regime dell'ex leader di Al Qaida Ahmad al-Sharaa (alias Abu Mohammed Al Jolani) - ma avalla anche i disegni di Erdogan. (il Giornale)