La partita dei dazi a livello europeo, la tentazione cinese di Von der Leyen. Meloni: "Trump media"

La partita dei dazi a livello europeo, la tentazione cinese di Von der Leyen. Meloni: Trump media
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
RaiNews INTERNO

Nella geografia delle alleanze europee di fronte al ciclone Donald Trump, Giorgia Meloni al momento è la leader che può giocarsi la carta più solida: quella dell'amicizia con il presidente americano unita al fatto che governa un Paese che rappresenta la terza economia dell'Ue. Da settimane la premier predica la necessità del pragmatismo nei rapporti con gli Stati Uniti e Roma ha già evocato la strategia del ‘buy american’ per giungere ad un'intesa. (RaiNews)

Su altri giornali

Pronti ad acquistare più gas e a discutere un’intesa commerciale per il settore automotive, ma divisi sull’idea di incrementare le forniture di armi americane e restii all’ipotesi di rinunciare all’applicazione della propria legislazione per regolamentare l’attività delle grandi piattaforme online. (La Stampa)

ROMA — «È chiaro dall’inizio che Trump voglia usare i dazi come strumento per negoziare», dice l’economista Daniel Gros, che all’Università Bocconi dirige l’Institute for European Policymaking. «E allora negoziamo: facciamo un’offerta e stiamo a vedere che succede». (la Repubblica)

Se il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovesse andare avanti, “non ci faremo cogliere impreparati: siamo già al lavoro per trovare soluzioni che non mandino in crisi le nostre aziende e il benessere dei nostri cittadini”, prosegue. (SardiniaPost)

L'editoriale/ L’Europa e l’arte della mediazione

Una condizione che fa sì che l'Italia possa essere un buon ambasciatore delle ragioni europee, oltre magari favorire un dialogo diretto tra Donald Trump e Ursula von der Leyen. Gli occhi dei leader continentali sono puntati su di lei. (il Giornale)

E' questo, secondo quanto si apprende, il senso dell'intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni al summit informale dei leader europei a Bruxelles.L'incontro, definito "ritiro", era stato convocato per un confronto "aperto" sul tema della difesa, una delle priorità europee di fronte al protrarsi della guerra in Ucraina ma anche all'eventuale disimpegno degli Usa dalla Nato. (Tiscali Notizie)

Erano scontate le reazioni dei mercati per il timore di un ritorno a un'epoca che precede l'800, anche se si può sempre sperare che si tratti non dell'innesco di una crisi dovuta a una guerra commerciale internazionale, ma dei prodromi di un conflitto destinato a essere ricomposto. (ilmessaggero.it)