Omicidio Sharon Verzeni, il gip: «Moussa Sangare ha scelto il bersaglio più vulnerabile». Lui: «Ho tenuto il coltello come ricordo»
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La notte del 30 luglio Moussa Sangare incontrò sette persone, prima di Sharon Verzeni, in via Castegnate a Terno d'Isola. Tutti uomini. Accoltellò lei, 33 anni, solo tre più di lui, sola in giro a camminare, «il bersaglio più debole». Lo fa notare il gip Raffaella Mascarino nelle 39 pagine di ordinanza con cui convalida il fermo e dispone che l'assassino resti in carcere. Nella casa che occupava a Suisio è stato trovata una sagoma cartonata, con un volto disegnato su un cuscino affisso in testa: «Aveva architettato come passatempo quello di lanciare coltelli» contro questa «rudimentale sagoma di cartone». (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri giornali
BERGAMO. Il trentenne, assistito dal legale Giacomo Maj, ha parlato per due ore con la giudice Raffaella Mascarino nell’udienza di convalida nel carcere di via Gleno. (La Stampa)
All’interrogatorio di convalida, terminato poco dopo le 11, hanno preso parte anche il sostituto procuratore titolare dell’indagine, Emanuele Marchisio, e il suo legale di fiducia, l’avvocato Giacomo Maj. (L'Eco di Bergamo)
Per Moussa Sangare la musica era un chiodo fisso, scriveva canzoni, un mix tra hip pop e rap, aveva sognato anche di andare a X Factor, ma niente da fare: il provino per il talent di Sky era andato a vuoto. (Corriere della Sera)
E' cominciato nel carcere di Bergamo l'interrogatorio di Moussa Sangare il trentenne accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi per aver ucciso con 4 coltellate Sharon Verzeni la notte tra il 29 e 30 luglio scorsi a Terno d'Isola (Il Messaggero Veneto)
«Per me resta quel bimbo che scendeva da noi e che aiutavo a fare i compiti». Sono passati tanti anni, ora Moussa ne ha 30, ma anche dall’infanzia si può capire molto di una persona. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)
"Dopo le gravi dichiarazioni della sorella di Moussa Sangare", il 30enne che ha confessato il delitto di Sharon Verzeni, secondo cui, "nonostante tre denunce per violenze e lettere rivolte al sindaco e agli assistenti sociali, nessuno si sarebbe attivato per bloccare i maltrattamenti e aiutare il giovane a uscire dalla dipendenza da droghe", il Codacons chiede alla Procura della Repubblica di Bergamo di estendere le indagini verso gli enti locali competenti. (Necrologi Defunti – Annunci Necrologici - Necrologie Il Piccolo)