UniTs-ICGEB: un nuovo anticorpo monoclonale per infarto e ischemia

Trieste News SALUTE

Questo è stato reso possibile dal progetto INCardio – Terapie Innovative per la cura delle malattie cardiovascolari, guidato da ICGEB e finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e da Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020

Un nuovo studio pubblicato su Nature Communications ha dimostrato l’efficacia di un nuovo farmaco biologico, un anticorpo monoclonale capace di bloccare la fibrosi e proteggere il muscolo cardiaco dopo un infarto del miocardio. (Trieste News)

La notizia riportata su altri giornali

Una nuova ricerca pubblicata su Nature Communications [1] ha dimostrato l’efficacia di un nuovo farmaco biologico, un anticorpo monoclonale capace di bloccare la fibrosi e proteggere il muscolo cardiaco dopo un infarto del miocardio. (insalutenews)

Promuovere l’innovazione transfrontaliera nella cura delle malattie cardiovascolari è appunto l’obiettivo principale del progetto transfrontaliero INCardio, che ha consolidato il progetto e unisce una trentina di ricercatori impegnati nel settore (Nurse Times)

Promuovere l’innovazione transfrontaliera nella cura delle malattie cardiovascolari è appunto l’obiettivo principale del progetto transfrontaliero INCardio, che ha consolidato il progetto e unisce una trentina di ricercatori impegnati nel settore Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in tutto il mondo, oltre a causare la principale fonte di spesa sanitaria. (Tecnomedicina)

- TRIESTE, 10 GEN - Un farmaco biologico, un anticorpo monoclonale capace di bloccare la fibrosi e proteggere il muscolo cardiaco dopo un infarto del miocardio. E i numeri sono destinati a crescere nei prossimi anni (Giornale di Sicilia)

Infatti, da un lato riduce la deposizione del tessuto fibroso che limita la funzione di pompa del cuore e, dall’altro, alimenta la sopravvivenza delle cellule muscolari cardiache. Ne hanno approfondito gli aspetti i ricercatori dell’Università di Trieste e di Zagabria, insieme a cui ha collaborato un team di cardiochirurghi di Innsbruck. (Sky Tg24 )

La stragrande maggioranza delle terapie ad oggi approvate sono piccole molecole chimiche che generalmente hanno un unico bersaglio, bloccano ad esempio l’azione di un enzima o di un recettore. Nel gruppo di lavoro, oltre a Serenza Zacchigna, anche i biologi molecolari Mauro Giacca, professore ordinario, e Andrea Colliva, assegnista di ricerca, entrambi afferenti al DSM. (Università degli studi di Trieste)