Netanyahu a Washington. Ecco cosa chiederà e cosa può ottenere da Trump

Netanyahu a Washington. Ecco cosa chiederà e cosa può ottenere da Trump
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la Repubblica ESTERI

LONDRA – Una visita “di importanza storica”: così il Jerusalem Post definisce il viaggio a Washington di Benjamin Netanyahu per incontrare Donald Trump. Ma il Financial Times commenta che il primo ministro israeliano si troverà chiuso “dentro un sandwich”: da un lato ottenere il pieno sostegno americano alla completa distruzione di Hamas, dall’altro la priorità data dalla Casa Bianca alla fine de… (la Repubblica)

Ne parlano anche altri media

Di Anna Balestrieri La “storica” visita di Netanyahu a Washington (Mosaico-cem.it)

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è arrivato domenica a Washington per un incontro con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, incentrato sulla situazione a Gaza. Il vertice, previsto per martedì, rappresenta il primo incontro di Trump con un leader straniero dal suo ritorno alla Casa Bianca (Avanti Online)

Tregua e governo a Gaza, Iran, annessione della Cisgiordania a Israele, il «nuovo» Medio oriente. Il premier israeliano – che ha allungato fino a sabato prossimo la sua permanenza degli Usa – è il primo leader straniero che il presidente americano incontra a Washington dall’inizio del suo secondo mandato. (il manifesto)

Netanyahu va da Trump. Israele bombarda e demolisce Jenin

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è arrivato a Washington e ha in programma di incontrare già oggi Steve Witkoff, l’inviato speciale di Trump in Medio Oriente, per discutere i negoziati per la seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco, mentre con Trump l’incontro è previsto per domani. (Contropiano)

– Il premier israeliano Benjamin Netanyahu inizia oggi una visita di cinque giorni negli Stati Uniti su invito del presidente Donald Trump: lo ha reso noto l’Ufficio del Primo ministro dello Stato ebraico. (Agenzia askanews)

Sconfiggere Hamas, contrastare l’Iran, espandere le relazioni diplomatiche di Israele coi Paesi arabi riprendendo la politica degli “accordi di Abramo” che prima del 7 ottobre stava per essere coronata dalla firma del reggente saudita Mohammad bin Salman. (ilmessaggero.it)