Golpe: «Fatevi da parte», minaccia il Regno Unito

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Altri messaggi diretti alla Birmania con toni simili sono arrivati dagli Stati Uniti, dal Segretario dell'Onu Antonio Guterres e anche dall'Unione europea

Le parole sono rivolte alla giunta militare birmana, che a inizio febbraio ha preso il potere con un colpo di Stato e arrestato San Suu Kyi per aver «importato illegalmente dei walkie-talkie».

Se questo non avverrà, avverte Raab, «considereremo ulteriori azioni, con i nostri partner internazionali, contro coloro che schiacciano la democrazia e soffocano il dissenso, con violazioni dei diritti umani e abusi». (Ticinonline)

La notizia riportata su altri media

Scontri in Birmania, Facebook chiude la pagina dell’esercito: «Ha violato le regole sulla violenza» (Di domenica 21 febbraio 2021) L’account gestito dall’esercito della Birmania è stato chiuso su decisione di Facebook: una scelta legata al colpo di stato e alla repressione della manifestazioni da parte dei militari che ieri, 20 febbraio, ha portato alla morte di due persone. (Zazoom Blog)

Il sangue versato ferisce la coscienza della nazione”. È quanto scrivono in una Dichiarazione tutti i vescovi del Myanmar. I vescovi concludono il loro appello unendosi alle parole di pace lanciate nei giorni scorsi dai monaci “Ma Ha Na”. (difesapopolo.it)

Questa domenica Facebook ha rimosso ufficialmente l’account principale delle forze armate del Myanmar a causa di istigazione alla violenza. Lo ha riferito l’azienda della piattaforma il giorno seguente all’uccisione di due manifestanti da parte della polizia intenta a disperdere la folla. (Yeslife)

Il «giallo» dell’arma: a sparare sarebbe stata una mitraglietta Uzi, che non è in dotazione all’esercito né alla polizia. YANGON. La giunta militare ha risposto al movimento di disobbedienza civile dispiegando i soldati nelle strade, interrompendo la notte Internet e con varie leggi che limitano i diritti dei cittadini (La Stampa)

Oggi molti servizi sono alla paralisi per l'annunciato sciopero generale, che si innesta sulla strisciante campagna di disobbedienza civile, che va avanti ormai da oltre due settimane. (Tiscali.it)

Migliaia di manifestanti si sono riuniti nella più grande città del Myanmar, l’ex capitale Yangon, per protestare contro il regime militare nonostante questo abbia minacciato il possibile uso della forza per fermare le contestazioni (LaPresse)