Diplomazia della speranza, il discorso di Papa Francesco
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Il 9 gennaio, Papa Francesco ha accolto il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, un incontro tradizionale che segna l'inizio dell'anno. Tuttavia, il discorso del Pontefice non è stato meramente protocollare, bensì ha sollevato una questione fondamentale: quale ruolo ha la diplomazia nel mondo contemporaneo? La funzione istituzionale della diplomazia, con una storia così antica, trova ancora una giustificazione, eppure l'anima di questo servizio, che unisce paesi, governi e culture, è stata profondamente colpita negli ultimi anni.
Il discorso di Papa Francesco, particolarmente denso, ha fornito una panoramica delle crisi mondiali e dei temi cari alla Santa Sede. Tra i punti salienti, il Pontefice ha denunciato la guerra, definendola una minaccia concreta, e ha invocato il dialogo anche con chi è "scomodo" per spezzare le catene dell'odio. Ha inoltre condannato la situazione "ignobile" a Gaza, il terrorismo in Germania e negli Stati Uniti, l'antisemitismo, le persecuzioni religiose e il diritto all'aborto, considerato "inaccettabile". Il Papa ha anche espresso preoccupazione per le insidie delle nuove tecnologie e la cancel culture.
Francesco ha invocato la pace per l'Ucraina e il Medio Oriente, sottolineando la necessità di una "diplomazia della speranza". Nel suo discorso, ha evidenziato tre aspetti nuovi: il peso della geopolitica dell'informazione legata al web, la diffidenza verso alcuni diritti di "seconda generazione" e la crisi delle istituzioni internazionali e del multilateralismo. Questi temi, secondo il Pontefice, richiedono un'attenzione particolare e un impegno costante da parte della diplomazia pontificia.
Il discorso di Papa Francesco ha offerto una riflessione profonda e articolata sulle sfide globali e sul ruolo della diplomazia nel promuovere la pace e la comprensione tra i popoli.