Liberazione Cecilia Sala. Lo stallo con Biden, il blitz da Trump. E Meloni disse: “Adesso ci penso io”
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ROMA.«Sono qui solo per dirti che sei stata forte». Esce di scena così, Giorgia Meloni, dal dramma a lieto fine dell’arresto di Cecilia Sala. Lo fa ieri pomeriggio, defilandosi dalla saletta dell’aeroporto di Ciampino, con la consapevolezza che difficilmente avrebbe potuto fare di più. Quella della liberazione della giornalista è una storia sui generis, da cui la premier finisce con l’uscire vinc… (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altri giornali
La liberazione della giornalista italiana sequestrata dagli iraniani è di enorme importanza non solo perché abbiamo salvato una vita preziosa, ma perché conferma le capacità diplomatiche di Palazzo Chigi, l’intenso lavoro della Farnesina, l’eccezionale efficacia dei nostri servizi segreti. (Liberoquotidiano.it)
Sono le 11.24 di mercoledì 8 gennaio quando Palazzo Chigi comunica il lieto fine del caso Cecilia Sala, annunciando l'imminente rientro in Italia dall'Iran della giornalista de Il Foglio e Chora Media, detenuta nel carcere di Evin a Teheran da 21 giorni. (Adnkronos)
È quanto confermato anche da Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di giovedì, quando le è stato chiesto se la posizione dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, accusato di aver collaborato nella fornitura di componentistica alla Repubblica Islamica per droni che hanno anche colpito e ucciso militari americani in Giordania, fosse stata chiarita in seguito all’accordo sulla giornalista del Foglio e Chora Media: “Per quello che riguarda Abedini il caso è al vaglio della ministero della Giustizia, c’è un vaglio tecnico e politico e secondo il trattato con gli Stati Uniti. (Il Fatto Quotidiano)
Sono le prime parole di Cecilia Sala, la giornalista 29enne detenuta per 21 giorni nel carcere di Evin, in Iran, appena tornata a casa a Roma. Addirittura lampo, secondo alcune dichiarazioni politiche della maggioranza. (Virgilio Notizie)
Dopo giorni di isolamento, un'altra donna è arrivata nella cella della giornalista: «Ci abbracciavamo, ridevamo. Provo un po' di senso di colpa per averla lasciata lì». Il racconto della giornalista della sua detenzione in Iran nel podcast Stories di Chora Media (Open)
Sono gli uccelli del malaugurio, che fino a poche ore prima della liberazione della reporter avevano imbandito la tavola con alimenti indigesti per il governo e per la premier Meloni. Tronfi nello sciorinare nefaste profezie, assorti nelle loro elucubrazioni a tinte fosche, smentiti dai fatti. (il Giornale)