Caso Gregoretti, legale parte civile: «Di Maio ha detto che sapevano degli sbarchi dai tweet di Salvini»

Il Messaggero INTERNO

Queste le parole dell'avvocato Daniela Ciancimino, legale di parte civile nel procedimento per il caso Gregoretti che vede alla sbarra degli imputati Matteo Salvini.

«Di Maio in aula ha detto che apprendevano degli sbarchi dai tweet di Salvini».

«Di Maio ha detto che quando era al governo con Salvini cercava sempre di sollecitare lo sbarco di una imbarcazione con i migranti a bordo», ha aggiunto l'avvocato che ha poi concluso: «Mentre Salvini sollecitava il trattenimento»

(Il Messaggero)

Su altre fonti

Tutti pontificano, tutti chiacchierano, ma in aula bunker dove ci sono i processi di mafia c'è Matteo Salvini da imputato "Se vogliamo aprire questo capitolo, ok, ma la preoccupazione e che passino altri tre mesi e di fare un processo nel processo. (Yahoo Notizie)

Le dichiarazioni di Di Maio ribadiscono il perimetro di una volontà politica condivisa nel governo e, dunque, non sindacabile dall’autorità giudiziaria. Durante l’udienza preliminare sono stati ascoltati il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e l’ex vicepremier del governo gialloverde Luigi Di Maio. (Nicola Porro)

«Ho sentito una ricostruzione coerente e corretta dei fatti: quello che facevamo, lo decidevamo e lo festeggiavamo insieme» col «merito di avere svegliato l’Europa». I ricollocamenti già effettuati sono 975, a fronte dei 125 trasferiti in Europa nei 9 mesi del 2019 precedenti all’accordo. (La Sicilia)

Perfino sull'Europa e sui migranti Salvini sembra soddisfatto perché «nel suo discorso Draghi l'ha detto due volte: cambiare le norme europee. Anche lì la Lega vuole contare e avrebbe già ipotecato la poltrona di vicepresidente della Camera lasciata libera da Mara Carfagna. (Liberoquotidiano.it)

Sul palco dei testimoni, nell’aula bunker del carcere di Bicocca di Catania, hanno deposto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, e l’allora vicepremier e responsabile della Farnesina, Luigi Di Maio. (LA NOTIZIA)

Parole misurate, nessuna intenzione di buttare la croce addosso al leader della Lega, ma niente più di questo. Sorrisi di circostanza e saluti a distanza tra ministri vecchi e nuovi, Salvini sul banco degli imputati, Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio sulla sedia dei testimoni. (la Repubblica)