Meta utilizzerà i dati pubblici degli utenti Ue per l’addestramento dell’intelligenza artificiale

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Meta ha annunciato oggi, lunedì 14 aprile, l’avvio dell’addestramento dei propri modelli di intelligenza artificiale generativa basandosi sui contenuti pubblici condivisi dagli utenti adulti nell’Unione europea. L’azienda, che aveva sospeso temporaneamente l’attività lo scorso giugno in attesa del via libera dei regolatori Ue, ha ora ottenuto il parere favorevole del Comitato europeo per la protezione dei dati, riprendendo così il processo di sviluppo dell’AI.

Oltre ai post e ai commenti pubblici, Meta utilizzerà anche le interazioni degli utenti con Meta AI, il chatbot lanciato a marzo e integrato nelle app di messaggistica dell’azienda. "Questo approccio – si legge nel comunicato – permetterà all’intelligenza artificiale di comprendere meglio le specificità culturali, linguistiche e storiche europee". Restano esclusi dall’elaborazione i messaggi privati e i dati degli under 18, mentre chiunque voglia opporsi all’utilizzo delle proprie informazioni potrà farlo compilando un apposito modulo.

La mossa rientra in una strategia più ampia, che punta a migliorare l’efficacia dei sistemi di intelligenza artificiale attraverso l’analisi di grandi volumi di dati reali. Se da un lato Meta assicura che l’obiettivo è offrire strumenti più precisi e personalizzati, dall’altro la decisione solleva interrogativi sulla gestione della privacy, soprattutto in un contesto normativo come quello europeo, dove il Gdpr impone rigidi paletti.