Confisca dei beni utilizzati per commettere i reati societari: depositata la sentenza della Corte costituzionale (n. 7/2025)

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Corte Costituzionale, 4 febbraio 2025, sentenza n. 7 Presidente Amoroso, Relatore Viganò Come avevamo anticipato, la Corte di cassazione – nell’ambito del processo Banca Popolare di Vicenza – aveva sollevato questione di legittimità costituzionale dell’articolo 2641, primo e secondo comma, cod. civ., nella parte in cui assoggetta a confisca per equivalente anche i beni utilizzati per commettere il reato, in relazione agli articoli 3, 27, primo e terzo comma, 42 e 117 Cost. (Giurisprudenza Penale)
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Pubblicata ieri -, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 2641 1, secondo comma, del codice civile, nella parte in cui prevede la confisca obbligatoria di una somma di denaro o beni di valore equivalente a quelli utilizzati per… (Fiscal Focus)
Secondo la Consulta, l’obbligo di disporre la confisca di tutti i beni usati per commettere un reato societario può condurre a sanzioni sproporzionate ed è pertanto incompatibile con … (Il Fatto Quotidiano)
Lo ha stabilito la Corte costituzionale nella sentenza numero 7, con la quale ha dichiarato parzialmente incostituzionale l’articolo 2641, primo e secondo comma, del codice civile, che prevedeva questo obbligo. (Il Fatto Quotidiano)

Con questa motivazione, la Corte Costituzionale, con una sentenza depositata ieri, ha dichiarato parzialmente incostituzionale l'articolo 2641, primo e secondo comma, del Codice civile e ha salvato l'ex presidente di PopVicenza, Gianni Zonin (in foto), e altri tre imputati (gli ex dirigenti Paolo Marin, Andrea Piazzetta ed Emanuele Giustini) per il crac dell'istituto dalla maxiconfisca di 963 milioni disposta in primo grado dal Tribunale di Vicenza. (il Giornale)
Corte Costituzionale – sentenza n.7 del 4-02-2025 sentenza-commentata-art. (Diritto.it - Il portale giuridico online per i professionisti)
Servirà una nuova legge Il Tribunale di Vicenza aveva disposto a carico di quattro imputati, con in testa l'ex presidente della popolare veneta, la confisca di quasi mezzo miliardo, pari a tutti i cosiddetti prestiti «baciati» concessi in cambio dell'acquisto di azioni della banca. (Milano Finanza)