"Bella ciao diventi l’inno del 25 aprile". Ma la destra dice no

La Repubblica INTERNO

na proposta di legge per istituire Bella ciao come canto ufficiale del 25 aprile, da eseguire dopo l'inno nazionale, e la destra subito insorge.

Il testo, prima firmatario il deputato democratico Gian Mario Fragomeli, 47 anni, sottoscritto da Pd, Italia viva, M5S e Leu, è stato depositato alla Camera il 21 aprile scorso e ora dovrà iniziare il consueto iter

(La Repubblica)

Ne parlano anche altre testate

La proposta di legge non è fraintendibile anche se limitata al giorno del 25 Aprile, festa della Liberazione: subito dopo l’Inno di Mameli, intonare anche Bella Ciao, riconoscendone così il “carattere istituzionale”. (ComoZero)

Un canto dal significato storico che è stato condiviso nel tempo, ma che non compare nei documenti ufficiali. La storia di "Bella Ciao". Questo canto popolare è da sempre considerato simbolo della Resistenza e della festa della Liberazione del 25 aprile. (Sky Tg24 )

La canzone popolare 'Bella ciao' è da sempre associata al periodo della Resistenza e alla festa della Liberazione del 25 aprile. La canzone 'Bella ciao' è eseguita, dopo l'inno nazionale, in occasione delle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti del 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo. (Tiscali.it)

Vi prego, vi supplico e vi imploro, la mia testa sotto i vostri piedi onorevoli Fragomeli, Verini, Boldrini e Fiano, Stumpo, Anzaldi e Sarli, distogliete lo sguardo, obnubilate il pensiero e ritraete le vostre mani, manine, manone, da Bella ciao. (la Repubblica)

Lo scorso anno ci avevano provato Piero Fassino e altri del Pd ad imporre Bella ciao nelle scuole. Per di più è tragicomico il fatto che i partigiani, quelli veri fra i monti, non conoscevano nemmeno una parola di Bella ciao. (ilGiornale.it)

Ne parla con l’Adnkronos il vignettista Vauro Senesi che afferma: “Se c’è una storia di cui l’Italia può andare orgogliosa è quella della Resistenza che ha fatto nascere la Repubblica. (Cremonaoggi)