La beffa del Pnrr: l’Italia cresce troppo e rischia il taglio dei fondi

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Mentre si sta per aprire anche un fronte che riguarda le grandi città.

E Milano rischia di restare fuori perché le sue mense che servono più scuole non sono comprese nei progetti.

Nei giorni scorsi i sindaci di Roma, Milano, Napoli e Torino hanno scritto al ministro dell’Economia Daniele Franco.

L’Italia rischia un taglio dei fondi del Recovery Plan.

In tutto, il rischio è che le grandi città ricevano poco o nulla mentre i centri più piccoli siano inondati di soldi al di là della loro capacità di spesa

(Open)

Su altri giornali

La buona novella, però, rischia paradossalmente di trasformarsi in una penalizzazione proprio in tema di trasferimenti da parte dell'Europa. Il Pil «dovrebbe avvicinarsi al 6,5% e nel 2022 le previsioni di consenso indicano una crescita superiore al 4%». (ilGiornale.it)

Uno Stato membro, quando la cifra finale è più bassa di quella iniziale, ha però "diverse opzioni" a disposizione per compensare i tagli. L'economia sta andando meglio del previsto. (EuropaToday)

Milano, 27 gen. (LaPresse) – “L’aggiornamento degli importi relativi alle sovvenzioni contemplate nell’ambito dei Piani nazionali di ripresa e resilienza è una eventualità prevista al momento della costituzione del dispositivo europeo RRF, Recovery and Resilience Facility. (LaPresse)

Già il Recovery Fund era una presa in giro perché:. Sul tema è intervenuto Antonio Maria Rinaldi, e in modo molto netto. “Se qualcuno a Bruxelles pensa di togliere finanziamenti al nostro Paese, si sbaglia di grosso (Scenarieconomici)

Uno Stato membro, quando la cifra finale è più bassa di quella iniziale, ha però “diverse opzioni” a disposizione per compensare i tagli. Una notizia che ha già fatto scattare le polemiche, con il leader della Lega Matteo Salvini a parlare di “provocazione inaccettabile”. (Imola Oggi)

Lo spiega a Bruxelles, durante il briefing con la stampa, la portavoce all’Economia della Commissione Ue Veerle Nuyts. Nello specifico, spiega la Nuyts, “per l’allocazione finale massima, il regolamento prevede che la dotazione massima attuale per le sovvenzioni è indicativa (Il Primato Nazionale)