50enne arrestato dai Carabinieri per detenzione e spaccio di stupefacenti

Articolo Precedente
Articolo Successivo
Nella serata di ieri, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Taranto, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto al narcotraffico, hanno arrestato un 50enne del posto, presunto responsabile di detenzione di droga, per finalità di spaccio. I militari dell’Arma, durante un'attività di osservazione e pedinamento nei pressi dell’abitazione dell’uomo, hanno notato un continuo viavai di giovani, elemento che ha destato sospetti su eventuali attività illecite in corso. (Tarantini Time Quotidiano)
Su altre testate
Concerto a Catania, il rapper lecchese Baby Gang fa una chiamata al trapper neomelodico siciliano Nico Pandetta. Dopo le polemiche è scattata la perquisizione della polizia, a Calolziocorte, in provincia di Lecco, nell'abitazione dell’artista marocchino: vero nome, Zacaria Mouhib (RaiNews)
Nella notte tra giovedì e martedì, mentre si stava esibendo al One day music di Catania, dove non avrebbe nemmeno potuto esserci, ha videochiamato l’amico e rapper neomelodico Vincenzo Pandetta, Niko per tutti, classe 1991, detenuto nella casa circondariale di Rossano, Cosenza. (Il Giorno)
Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang, è ufficialmente indagato dalla Procura di Catania per aver mostrato durante un concerto un video in cui appare in comunicazione con il trapper detenuto Niko Pandetta. (statoquotidiano.it)

Durante il suo concerto lo scorso 1 maggio, Zaccaria Mouhib aveva chiamato l'altro trapper, nipote di un boss, ancora detenuto in un carcere calabrese. L'indagine della procura di Catania su come sia riuscito a mettersi in contatto con l'amico in cella (Open)
Chi è Baby Gang Baby Gang e la telefonata a Niko Pandetta in carcere (Virgilio)
Il trapper Baby Gang è stato raggiunto nella sua abitazione di Calolziocorte dagli agenti della Squadra Mobile di Lecco, chiamati, in raccordo con i colleghi di Catania, a dare esecuzione a un decreto di perquisizione a carico del giovane artista, ponendo in sequestro il suo smartphone che dovrà essere poi sottoposto ad analisi forensi. (Leccoonline)