L'attacco di Pupi Avati al governo: «Borgonzoni è andata via? Ah no? Per il cinema dovete fare di più... e applaudite!»

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«Cinema Revolution è carina, ma abbiamo qualcosina di più di cinema Revolution». Così Pupi Avati sul palco dei David di Donatello a Cinecittà alla sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni che aveva appena annunciato il rinnovo dell'iniziativa di riduzione del costo del biglietto in sala. «Va bene questa festa, vedere l'organizzazione di questo David com'è oggi è una cosa meravigliosa, ma non assomiglia al cinema italiano», ha aggiunto il regista dopo aver ricevuto il premio alla carriera. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

“Applaudi oh! Non applaudi?”, l’ha spronata Avati. Ai David di Donatello 2025, Pupi Avati ha bacchettato simpaticamente la senatrice leghista Lucia Borgonzoni. (Virgilio)

“Non dico per chi ho votato, perderei quel minimo di autorevolezza che la mia età mi garantisce, mi concentro sul bisogno del Paese di placarsi sulla conflittualità interna, che spesso è pretestuosa: i grandi problemi possono essere risolti solo con atteggiamento bipartisan, e il cinema può essere la prima goccia in un invaso” (Il Fatto Quotidiano)

Anche Conte con il regista Dopo l’appello del regista Pupi Avati dal palco della cerimonia di premiazione dei David di Donatello per salvare il cinema italiano, la segretaria del Partito democratico Elly Schlein e il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte hanno risposto positivamente, ancora nulla da Meloni. (Virgilio)

Pupi Avati, il cinema italiano è in codice rosso

Solo che Avati nel rammentare il primo ciak tra lei e Claudio Botosso (“siete stati due ore in camerino, mi auguro abbiate fatto solo prove”) ha subito spiegato che i due dopo che lui ha dato l’azione “hanno fatto proprio schifo”. (Il Fatto Quotidiano)

Ho partecipato a un'infinità di premi, ma questa festa non assomiglia al cinema italiano: qui c'è l'opulenza, mentre voglio ricordare le società piccole che stanno facendo un fatica pazzesca e hanno bisogno di maggiore sostegno», spiega Pupi Avati mentre il pubblico del premio, per di più composto da maestranze e addetti ai lavori, esplode in un applauso fragoroso. (Vanity Fair Italia)

"Il cinema italiano è in codice rosso, sta vivendo un momento tremendo e finché non facciamo un'agenzia o un ministero del cinema come in Francia, non lo salviamo". Lo ha detto Pupi Avati sul red carpet dei David di Donatello a Cinecittà, dove riceverà stasera la statuetta alla carriera. (La Gazzetta del Mezzogiorno)