Contro dazi Ue per 100 miliardi di euro: nella lista anche auto, pick-up e aerei Boeing made in Usa

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In risposta ai dazi imposti dall'amministrazione Trump sui beni prodotti in Europa e importati negli Stati Uniti, la Commissione europea prepara i "contro dazi". Ovvero, una lista di beni di produzione statunitense il cui prezzo verrebbe maggiorato nel caso in cui non si dovesse trovare un accordo sulle imposte recentemente introdotte. Si tratterebbe di una manovra dalla notevole portata sul piano politico, oltre che naturalmente economico, andando a interessare beni esportati dagli Stati Uniti per un valore complessivo superiore ai 95 miliardi di euro. (La Gazzetta dello Sport)
La notizia riportata su altri media
Si stima che l’impatto economico delle misure possa raggiungere i 95 miliardi di euro, rendendo questa iniziativa una delle più incisive nella storia delle relazioni transatlantiche. La Commissione Europea ha annunciato una lista di controdazi mirati, destinati a colpire settori chiave dell’export americano. (Finanza.com)
L’Europa però «deve attrezzarsi per una politica di risposta, non può certo stare alla finestra, questo è inevitabile. Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto rivendica l’atteggiamento fermo di Bruxelles e spiega che l’obiettivo è arrivare a un accordo con Donald Trump per evitare le tariffe sui prodotti «perché fanno male a tutti, penalizzano l’economia in entrambe le direzioni». (La Stampa)
Ora qualcosa in più si può dire. Trump voleva negoziare per “portare a casa” qualcosa; e in effetti l’accordo implica che il Regno Unito apra un po’ qualche settore, a beneficio degli esportatori americani. (Nicolaporro.it)

"Sulla lista delle contromisure, noi siamo stati trasparenti fin dall'inizio abbiamo sempre detto di preferire la soluzione negoziata ma che eravamo pronti a agire per proteggere i nostri interessi. Lo ha chiarito la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. (la Repubblica)
L’Unione europea ritiene che la trattativa con gli Stati Uniti sia la strada preferenziale per trovare una soluzione «reciprocamente vantaggiosa ed equilibrata», ma se non si troverà un accordo ha già definito un elenco di importazioni Usa da 95 miliardi di euro, oltre a restrizioni per 4,4 miliardi su export di rottami di acciaio e prodotti chimici. (Corriere della Sera)
Una rappresaglia che, pur nell'impegno diretto verso soluzioni negoziate con gli Stati Uniti, resta sul tavolo come opzione. (il Giornale)