Vertice a Parigi per una coalizione anti-Putin e una forza di peacekeeping in Ucraina





Articolo Precedente
Articolo Successivo
A Parigi, oggi, si è aperto un vertice cruciale che vede riuniti i capi di stato maggiore di oltre 30 Paesi, tra cui quasi tutti i membri della Nato – con l’eccezione degli Stati Uniti – e rappresentanti di potenze asiatiche come Giappone e Corea del Sud. L’obiettivo principale è discutere la possibilità di inviare truppe di peacekeeping in Ucraina, qualora si raggiungesse un accordo di cessate il fuoco tra Mosca e Kiev. Parallelamente, si sta valutando la creazione di una forza militare internazionale, definita “coalizione dei volenterosi”, che possa contrastare eventuali future aggressioni russe, non solo in Ucraina ma anche in altri scenari geopolitici.
L’iniziativa, promossa dal presidente francese Emmanuel Macron e sostenuta da altri leader europei, tra cui il britannico Keir Starmer, mira a consolidare una risposta coordinata e rapida alle minacce provenienti dalla Russia. Il vertice, che si svolge a porte chiuse presso l’École militaire, riunisce non solo i vertici militari ma anche cinque ministri della difesa: l’italiano Guido Crosetto, il francese Sébastien Lecornu, il tedesco Boris Pistorius, il polacco Władysław Kosiniak-Kamysz e il britannico John Healey. Questi ultimi si incontreranno domani, 12 marzo, in un summit parallelo al Forum sulla Sicurezza e la Difesa di Parigi, in programma fino al 13 marzo.
Il piano per una difesa comune europea, che da mesi è al centro del dibattito politico, sembra trovare oggi una spinta concreta. L’idea è quella di creare una struttura militare in grado di agire in modo autonomo, pur mantenendo un forte legame con la Nato. La presenza di Paesi non membri dell’Alleanza Atlantica, come Turchia, Giappone e Corea del Sud, sottolinea l’importanza strategica di un’iniziativa che supera i confini tradizionali della cooperazione euro-atlantica.
La riunione odierna, a cui partecipa anche Macron, rappresenta un passo significativo verso la definizione di una risposta internazionale alla crisi ucraina. Se da un lato si discute di peacekeeping, dall’altro si lavora per costruire una forza deterrente che possa prevenire futuri conflitti. La “coalizione dei volenterosi”, come è stata ribattezzata, non si limita quindi a un ruolo reattivo ma punta a stabilire un nuovo equilibrio di potere in Europa e oltre.