Abedini, domiciliari e braccialetto? Nordio: "È prematuro, è fissata un'udienza, aspettiamo la Corte"
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Incerto e complesso il destino di Abedini Najafabani, l'ingegnere iraniano arrestato lo scorso 16 dicembre all'aeroporto di Malpensa su mandato Usa, che ora si trova nel carcere di Opera. I suoi legali hanno presentato una nuova istanza per chiedere la concessione degli arresti domiciliari e del braccialetto elettronico, ma (Secolo d'Italia)
Su altre testate
Mohammad Abedini Najafabani rilancia. (Corriere della Sera)
Abedini, l'avvocato: "È sollevato per la liberazione di Cecilia Sala, non voleva essere collegato al suo caso" (La Stampa)
Per oggi era prevista una visita dell'ambasciatore iraniano, ma al momento non è stato visto entrare. Il difensore, dopo il parere negativo della Procura generale, ha depositato nei giorni scorsi una modifica all'istanza degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, sottolineando anche che il nuovo appartamento a disposizione a Milano in via Washington, di cui sono state inviate le foto, è stato preso in affitto dallo stesso legale. (Tiscali Notizie)
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Il difensore di Mohammed Adebini Najafabadi, l’avvocato Alfredo De Francesco, ha depositato ieri alla Corte d’appello di Milano una memoria in cui annuncia di aver affittato un appartamento nel quale l’ingegnere meccanico svizzero-iraniano, attualmente recluso nel carcere di Opera, potrebbe attendere le definizione del procedimento di estradizione verso gli Stati Uniti. (Il Dubbio)
Tre giorni dopo il suo arresto, era stata fermata in Iran (e rilasciata dopo 20 giorni) la giornalista italiana Cecilia Sala. Alfonso De Francesco parla al termine del colloquio, nel carcere di Opera, con Mohammad Abedini Najafabadi, l'ingegnere iraniano bloccato a Milano Malpensa lo scorso 16 dicembre, su richiesta degli Stati Uniti. (La Repubblica)
«Ha saputo della liberazione di Cecilia Sala, è rimasto soddisfatto da questo punto vista, preoccupato della sua situazione, ma sollevato di non essere più collegato direttamente alle sue condizioni. Così il legale dell'ingegnere svizzero-iraniano Abedini, Alfredo De Francesco, all’uscita dal carcere di Opera, dove si è recato per un colloquio col suo assistito. (Corriere TV)