Marathon, l’extraction shooter che Bungie ha scelto di creare (e perché)


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Quando Bungie ha annunciato il ritorno di Marathon, molti si sono chiesti perché lo studio abbia deciso di puntare proprio su un extraction shooter, un sottogenere degli sparatutto in prima persona che, pur avendo guadagnato popolarità negli ultimi anni, rimane di nicchia rispetto ai titoli più mainstream. La risposta, come ha spiegato Joe Ziegler, direttore del gioco, in un’intervista con Jake Lucky di Gaming World Media, non è legata a una semplice tendenza di mercato, ma a una precisa visione creativa.
Bungie, che con Destiny e in precedenza con Halo ha dimostrato di saper innovare generi consolidati, ha visto nell’extraction shooter un terreno ancora poco esplorato, dove poter applicare la sua esperienza nella costruzione di meccaniche competitive e narrative. Se Escape from Tarkov ha aperto la strada, Marathon punta a evolvere la formula, introducendo elementi che – stando alle prime dichiarazioni – potrebbero ridefinire le aspettative dei giocatori.
Un altro aspetto che ha suscitato domande è il modello di distribuzione: a differenza di molti titoli multiplayer contemporanei, Marathon non sarà free-to-play, ma richiederà un acquisto iniziale. Una scelta che, se da un lato potrebbe limitare la base di giocatori, dall’altro suggerisce che Bungie intende offrire un’esperienza completa fin dal lancio, senza dipendere esclusivamente da microtransazioni. Il prezzo, però, non è ancora stato rivelato, lasciando spazio a speculazioni su quanto il pubblico sarà disposto a pagare per un gioco che, almeno sulla carta, non avrà una campagna in singolo.
C’è chi ha ipotizzato che la scelta di sviluppare un extraction shooter sia stata dettata da Sony, visto l’acquisto di Bungie da parte di PlayStation e la crescente attenzione della compagnia verso i live service. Ma, come sottolineato dagli sviluppatori, la decisione è stata autonoma e precede l’acquisizione. Il progetto, infatti, è nato dall’interesse del team verso dinamiche di gioco che enfatizzano il rischio, la ricompensa e la tensione costante, elementi che ben si adattano al genere.