Covid, Crisanti: «La zona rossa nel Bergamasco avrebbe evitato migliaia di morti»

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Occorre considerare che prima di quella data è stato appurato che il virus già circolava tra pazienti e personale sanitario.

Dall’esame minuzioso di quei giorni sono emerse «criticità a proposito dell’istituzione e tempestività della zona rossa e dell’applicazione del piano pandemico nazionale anti-Covid».

Se si sia trattato di un tragico disastro nel Bergamasco Crisanti non si sbilancia: «Nn sta a me dirlo – spiega il consulente – ma 6.000 morti su una popolazione di 1 milione di abitanti…»

Crisanti ha parlato di 6.00 vittime nel Bergamasco in rapporto a un milione di abitanti. (Open)

Su altre fonti

Ovvio che un lockdown al giorno zero avrebbe evitato tanti morti, ma non ha senso dire ciò che sarebbe successo se la misura di zona rossa non era esigibile» Una riguarda quando doveva essere attivato il piano pandemico; la seconda come e quando poteva essere attivata la zona rossa». (Corriere della Sera)

Bergamo - Se fosse stata istituita la zona rossa nei comuni della Bergamsca travolti per primi dalla pandemia di Covid-19 si sarebbero evitate dalle 2 alle 4mila vittime. (IL GIORNO)

Questo è quanto avrebbe dichiarato il professor Andrea Crisanti ai magistrati della Procura di Bergamo che lo hanno ascoltato nel pomeriggio di ieri. Negli ultimi giorni era già finito sui quotidiani per la critica rivolta a Mario Draghi sulle scelte anti-Covid prese in queste settimane. (Virgilio Notizie)

La zona rossa a Nembro e Alzano non fu mai istituita, ma avrebbe potuto evitare tra le duemila e le quattromila vittime in Val Seriana. I dati emergoni dalla maxiconsulenza del professor Crisanti depositata in Procura a Bergamo, dove i magistrati indagano a quasi due anni sulla gestione della pandemia. (Secolo d'Italia)

Una struttura che comprende 30 posti letto, costata quasi un milione di euro per ciascuno di essi Quanto alla diffusione del virus in Lombardia, l’inchiesta di Crisanti sconvolge quanto si sapeva sinora, vale a dire che il “paziente zero” fosse il 37enne scoperto affetto da Covid a Codogno il 19 febbraio 2020. (Contropiano)

Crisanti oggi aveva parlato di 6mila vittime nel Bergamasco in rapporto a un milione di abitanti. affaritaliani.it. Accertamenti condotti da un consulente hanno evidenziato che prima del 20 febbraio c’erano già almeno 100 casi di coronavirus. (Imola Oggi)