Mario Draghi a Tripoli: “Momento unico per ricostruire un’amicizia

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Con il premier italiano che si congratula anche per l’attività della Guardia Costiera libica: “Soddisfazione per quel che la Libia fa nei salvataggi”.

Punta a questo la nuova era dei rapporti italo-libici inaugurata dalla visita del presidente del Consiglio, Mario Draghi, a Tripoli, nel suo primo viaggio internazionale come capo del governo.

Tanto che da Tripoli auspicano “una riunione veloce della commissione economica congiunta e ho concordato con il presidente Draghi di tenerla il prima possibile”. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Così, la sicurezza della Libia nel suo complesso e quella delle opportunità per le imprese italiane nella nostra ex colonia si fondono in un discorso complessivo. Il paradosso è che proprio la loro scadente e inconcludente europeizzazione rende più complicato il rimetterli a tema (Il Messaggero)

Giorgia Meloni ritiene che Draghi stia ripartendo "dal 2011 e da quanto lasciato dal centrodestra" in fatto di politiche del Mediterraneo. Roma - Draghi ha "ricucito" con la Libia ma spacca il Pd e fa insorgere la sinistra. (La Repubblica)

Che la sinistra avesse una posizione pro accoglienza era ormai chiaro a tutti, ma che arrivasse addirittura a strigliare il premier in pochi se lo aspettavano. Il segretario nazionale della Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ha commentato: «Draghi esprime soddisfazione per il lavoro della Libia sui salvataggi? (ilGiornale.it)

“Il momento è unico per ricostruire quella che è stata un’antica amicizia”, ha ribattuto Draghi. Leggi anche: Tutta la storia del mutuo concesso a Mario Draghi per una villa sulla Riviera del Brenta con la moglie Serenella (LA NOTIZIA)

Insomma il ritorno dell’Italia in Libia si delinea come una sfida estremamente complessa. Filippo Attili Incontro tra il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il Primo Ministro Abdelhamid Dabaiba. (Sputnik Italia)

I due primi ministri, Mario Draghi e Abdul Hamid Dbeibah, passano in rassegna il drappello d’onore. Se migranti e rifugiati vengono riportati in Libia - ricorda Medici senza frontiere - si tratta di una condanna alla violenza e alla brutalità nei centri di detenzione. (Avvenire)