Armi, Bruxelles chiede di spendere in Europa i 150 miliardi di prestiti Ue per la difesa ma i 27 importano in gran parte dagli Usa

Armi, Bruxelles chiede di spendere in Europa i 150 miliardi di prestiti Ue per la difesa ma i 27 importano in gran parte dagli Usa
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Il Sole 24 ORE ESTERI

Ci vorrà una vera e propria inversione di tendenza. Mentre i ministri finanziari dei 27 discutono su quali soluzioni adottare per aumentare gli investimenti nella Difesa in Europa, la Commissione europea ha proposto di contrarre prestiti per 150 miliardi di euro a carico del bilancio della Ue da destinare agli Stati membri per l’acquisto di armi. Ma, ha chiarito la presidente della Commissione Ursula von der Leyen in un intervento al Parlamento europeo, «questi prestiti dovrebbero finanziare gli acquisti da parte dei produttori europei, per contribuire a rafforzare la nostra industria della difesa». (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altre testate

Ma cosa dicono i numeri, innanzitutto? L'Europa è innanzitutto il primo importatore al mondo di armi statunitensi. Ansa (Avvenire)

E il 64 per cento di tali importazioni sono arrivate proprio dagli Stati Uniti, (contro il 52 per cento nel periodo 2015-2019), malgrado le richieste e le promesse, diffuse già allora, di ridurre la dipendenza e a rafforzare le industrie nazionali della difesa, evidenzia il nuovo rapporto del Sipri (Stockholm International Peace Research Institute) sui trasferimenti di armi nel mondo. (Adnkronos)

Nel quinquennio 2020-2024, l’Italia ha registrato un significativo balzo in avanti nella classifica dei principali esportatori di armi, posizionandosi al sesto posto con una quota del 4,8% sul totale delle esportazioni mondiali di armi pesanti. (L'informatore Giornale)

Italia sesta tra i maggiori esportatori di armi: incremento del 138% in 5 anni

Una panoramica sulle anomalie di 27 Paesi che spendono molto e male nel campo della Difesa, dipendendo comunque dalla catena di fornitura statunitense. Il primato conteso tra Francia e Regno Unito sull’ombrello nucleare mentre sono in arrivo i nuovi ordigni Usa per i caccia F35 Ursula von der Leyen con il segretario generale della Nato Mark Rutte EPA/OLIVIER MATTHYS (Città Nuova)

Il premier britannico sta svolgendo un ruolo di raccordo tra Stati Uniti e Unione europea, mescolando politica, diplomazia, legami storici ed attualissime forniture di armi. Vanno seguite con attenzione le mosse del governo guidato da Keir Starmer. (Corriere della Sera)

Il volume complessivo dei trasferimenti di armi a livello globale è rimasto più o meno allo stesso livello del 2015-19 e anche rispetto al periodo 2010-14 (ma è stato superiore del 18% rispetto al 2005-2009), poiché l’aumento delle importazioni in Europa e nelle Americhe è stato compensato da diminuzioni in altre regioni. (PRESSENZA – International News Agency)