Timken, la multinazionale Usa da 3,5 miliardi di dollari che chiude a Brescia

Corriere della Sera ECONOMIA

Timken ha chiuso il bilancio 2020 con un fatturato di 3,5 miliardi di dollari, un ebitda di 659 milioni, un risultato netto di 285 milioni e un dividendo per azione di 1,13 dollari

Una multinazionale a stelle e strisce nel cuore della capitale italiana della componentistica automotive.

Quotata alla Borsa di New York, specializzata nella produzione di cuscinetti ingegnerizzati e prodotti per la trasmissione di potenza, Timken collabora anche con la Nasa nella fornitura di componenti per i rover marziani, oltre che con società energetiche nella produzione di turbine eoliche, a Brescia l’azienda produce cuscinetti a rulli conici a fila singola per il mercato fuoristrada e ferroviario. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

I 106 lavoratori sono già in sciopero e presidio permanente» La multinazionale Timken chiude: 106 lavoratori perdono il posto. (Prima Brescia)

E' urgente inoltre far ripartire il tavolo del settore automotive per affrontare la fase di transizione e individuare gli investimenti e gli strumenti per la tutela dell'occupazione e dell'industria”. “La Fiom – continua la nota – ha chiesto al Ministero di convocare azienda e istituzioni locali per affrontare l'ennesima vertenza ed evitare i licenziamenti. (BresciaToday)

Lo riferiscono in una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive, e Antonio Ghirardi, segretario generale Fiom-Cgil Brescia. La viceministra Alessandra Todde ha assicurato che a breve sarà aperto un confronto al Mise sulla vicenda Timken: "Sono a conoscenza che i 106 lavoratori sono in presidio permanente. (La Repubblica)

Nei prossimi giorni, conferma, i rappresentanti dell’azienda si incontreranno con tutte le parti sociali interessate, le istituzioni e le autorità competenti per trovare la migliore soluzione per gestire questo cambiamento La multinazionale Timken di Villa Carcina a Brescia questa mattina ha comunicato la chiusura immediata dello stabilimento. (La Stampa)

“Questo cambiamento, per quanto difficile”, spiega una nota dell’azienda, “è necessario per ottimizzare le attività e riorganizzare l’assetto produttivo dell’azienda, con l’obiettivo di servire al meglio i clienti globali”. (QuiBrescia.it)

«È stato un fulmine a ciel sereno - commenta Roberto Cadei, da 27 anni in azienda -. Nessun preavviso, nessun segnale di crisi. (Brescia Oggi)