Trump avrebbe chiesto a alleati UE pressioni sull'Iran minacciando dazi auto al 25%

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A pochi giorni dall'ultimatum i tre Paesi in questione si sono dunque decisi a condannare Teheran per le sue inadempienze, riattivando le sanzioni europee nei confronti della Repubblica islamica e di fatto ponendo la pietra tombale sull'intesa viennese.

Stando a quanto rivelato dal quotidiano americano, che cita fonti vicine al presidente Trump, l'obiettivo dell'amministrazione USA era fin dall'inizio quello di mettere fine al PACG, ritenuto tra le cerchie più strette del tycoon "un pessimo accordo". (Sputnik Italia)

Su altri giornali

Ma la nazione non ha mai visto il giudice supremo John Roberts attraversare la strada che dalla Corte suprema porta al Senato per presiedere il processo. Pelosi ha ritardato la trasmissione degli articoli al Senato, trattenendo il procedimento perché fossero più specifici i termini del processo prima che avvenisse il passaggio di consegne. (Rai News)

La durata del processo. L'inizio del processo è previsto per martedì, il giorno dopo la festa dedicata a Martin Luther King. Il primo atto dei 'manager' è stato l'invio al Senato degli articoli che contengono i reati contestati al presidente. (Euronews Italiano)

A presiedere il processo al Senato sarà il capo della Corte Suprema, John Roberts. Il 21 gennaio il procedimento arriva al Senato: a differenza della Camera, che è a maggioranza democratica, nel secondo ramo del Parlamento prevalgono i repubblicani. (Il Fatto Quotidiano)

In seguito alla firma apposta alla domanda dalla portavoce della Nancy Pelosi, come da rituale una delegazione ha scortato la domanda - in una cartelletta blu - fin davanti al Senato. E Trump, in quei giorni, pare che abbia previsto di recarsi al Wef di Davos. (Ticinonline)

A presiedere il processo al Senato sarà il capo della Corte Suprema, John Roberts. La Camera, a maggioranza democratica, ha approvato il testo con 228 voti a favore e 193 contrari; testo che prevede anche la nomina dei sette membri del Congresso che gestiranno l'accusa e i fondi per gestirlo. (Adnkronos)

Ma era mesi fa, ancora non si era inserita nel conflitto la preoccupazione per una presa di forza dei Fratelli Musulmani. L'ACCORDO MANCATO. La conferenza di Berlino, ha spiegato la portavoce del governo tedesco Ulrike Demmer, «non sarà la conclusione» del processo di pacificazione della Libia «ma l'inizio». (Il Messaggero)