Sonia Bergamasco incanta Siracusa con l’"Elettra" di Andò: una tragedia che brucia





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Redazione Cultura e Spettacolo
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Il palcoscenico del Teatro Greco di Siracusa, con le sue pietre millenarie, ha accolto una delle tragedie più laceranti del repertorio classico, quella di Elettra, portata in scena da un cast di rango sotto la guida di Roberto Andò. Lo spettacolo, che ha inaugurato la 60esima stagione dell’Inda, ha trasformato lo spazio in un luogo di rovine non solo fisiche, ma soprattutto morali. Gianni Carluccio, scenografo della produzione, ha descritto l’ambientazione come un palazzo "adagiato al suolo", simbolo di un passato che non smette di riaffiorare, tra lutti irrisolti e il furore della vendetta.
Al centro di questo vortice emotivo c’è Sonia Bergamasco, alla sua prima apparizione nel ciclo siracusano, che dà vita a un’Elettra devastata e implacabile. Il suo personaggio, ridotto a un fantasma dalla sofferenza, rifiuta ogni forma di razionalità, respingendo con ferocia le esortazioni alla pacificazione della sorella Crisotemi, interpretata da Silvia Ajelli. Bergamasco costruisce una figura allo stesso tempo fragile e violenta, capace di graffiare senza bisogno di artigli, di urlare anche quando tace. La sua performance, insieme a quella di Anna Bonaiuto nei panni di Clitennestra, ha trasformato la tragedia in un duello d’intensità, dove ogni gesto, ogni parola, diventa un colpo vibrato.
La regia di Andò, senza indulgenza verso facili modernismi, ha mantenuto intatta la potenza originaria del testo, lasciando che fossero gli attori a plasmare la tensione drammatica. Accanto a Bergamasco, Roberto Latini (Oreste) e Paola De Crescenzo, Giada Lorusso e Bruna Rossi (corifee) hanno contribuito a tessere una tela di pathos che ha conquistato il pubblico, culminando in un’ovazione per l’intera compagnia.