Attacchi hacker ai Pos: «Meglio il telefono delle carte fisiche per i pagamenti, passano meno dati»

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«Sembra un paradosso, ma è cosa nota nel mondo della security: più un sistema è complesso, maggiore è la probabilità che, da qualche parte, ci sia una vulnerabilità». Un assioma «che vale in ogni campo», specifica l’ingegnere informatico Jacopo Jannone, autore di una ricerca sulle vulnerabilità che ha individuato nei modelli più recenti di Pos. «Gli apparecchi vecchi avevano solo una funzione. Su quelli di nuova generazione basati su Android, invece, è possibile installare applicazioni che consentono ai clienti di pagare anche con strumenti diversi dalle carte», spiega Jannone, tra i relatori di No Hat, la conferenza di computer security e privacy che ha richiamato al Centro Congressi 900 tra ricercatori, professionisti e appassionati da tutto il mondo: oltre che dall’Italia pure da Svizzera, Israele, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Portogallo, Marocco, Usa, Olanda, Lituania, Grecia e Afghanistan (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

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Gli attacchi hacker stanno colpendo anche i sistemi di pagamento: attento quando utilizzi la carta per pagare con il POS. (Finance CuE)

A individuarle è stato Jacopo Jannone, un ingegnere informatico e penetration tester italiano che illustrerà la sua ricerca nel corso di un talk al No Hat 2024, la sesta edizione del convegno organizzato da Berghem-in-the-Middle che si terrà il prossimo sabato 19 ottobre al Centro Congressi Giovanni XXIII - Viale Papa Giovanni XXIII 106. (WIRED Italia)

Allarme sicurezza sui Pos di nuova generazione: grazie a un ingegnere informatico italiano, infatti, è stata rilevata una grave vulnerabilità dei dispositivi di ultima generazione basati su Android che può essere sfruttata dai cybercriminali per impossessarsi dei dati sufficienti a clonare carte di credito e bancomat (il Giornale)