Come il Wall Street Journal ha «tenuto in vita» Evan Gershkovich
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Il Journal, dicevamo, ha saputo tenere alta l'attenzione. Ha saputo, come si dice in gergo, non fare uscire Gershkovich dal discorso. Come? Lanciando campagne via social, ma anche organizzando letture di alcuni fra i migliori reportage del reporter. I colleghi sparsi in tutto il mondo hanno partecipato a gare podistiche nel primo anniversario del suo arresto, avvenuto il 29 marzo del 2023, mentre i dipendenti della sede principale, a New York, si sono tuffati nelle fredde acque di Brighton Beach, a Brooklyn, per sensibilizzare ulteriormente l'opinione pubblica. (Corriere del Ticino)
La notizia riportata su altri media
Nelle immagini del 1 agosto agosto, Gershkovich afferma che gli piacerebbe "fare qualcosa" per aiutare gli altri prigionieri politici meno conosciuti detenuti nelle carceri russe. Gershkovich: vorrei aiutare i numerosi prigionieri politici in Russia Base Andrews, 2 ago. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Min lettura (Valigia Blu)
Il Presidente russo Vladimir Putin ha accolto all'aeroporto di Mosca i prigionieri russi liberati dagli Stati Uniti. Lo scambio di prigionieri più grande della storia post-sovietica, in un accordo che ha liberato 26 persone nonostante le relazioni tra Washington e Mosca fossero le più tese dai tempi della Guerra Fredda, aggravate dall'invasione dell'Ucraina da parte del presidente russo Vladimir Putin nel febbraio 2022. (Il Sole 24 ORE)
Sono arrivati negli Stati Uniti il giornalista Evan Gershkovich e gli altri prigionieri rilasciati dalla Russia come parte di uno straordinario accordo di scambio concluso tra Washington e Mosca. L'aereo con a bordo Gershkovich, l'ex marine Paul Whelan e la giornalista russo-americana Alsu Kurmasheva e' atterrato intorno alle 23:40 ora locale (le 5:40 in Italia) alla base di Andrews, vicino Washington. (Il Mattino di Padova)
Grazie alla mediazione dell’intelligence turca, i “patrioti” di Mosca che da anni erano detenuti in Occidente tornano a casa nello scambio prigionieri tra i più spettacolari della storia delle relazioni Usa-Russia. (Il Fatto Quotidiano)
Ma ad attaccare l’accordo per lo scambio di prigionieri tra Usa, Russia e altri Paesi, è arrivata la voce di Donald Trump che su Truth ha insinuato che il patto sia sfavorevole a Washington e che siano stati pagati soldi, cosa che «è un cattivo precedente per il futuro», l’accusa, anche se la circostanza è stata esclusa dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. (L'Unione Sarda.it)