Tower pub e Andel Haus a Andalo, bar Dolce Vita a Trento, Dersut a Lavis: i locali sequestrati nella maxi inchiesta sullo spaccio di droga

Articolo Precedente
Articolo Successivo
Sono il Tower pub e l’Andel Haus a Andalo, il bar Dolce Vita a Trento e il Dersut a Lavis i quattro locali sequestrati nella maxi inchiesta sullo spaccio di droga che ha visto l’emissione di 37 misure cautelari (18 arresti), 70 indagati e beni sequestrati per oltre 12 milioni di euro. I quattro esercizi, secondo le indagini, sarebbero stati luogo di stoccaggio e spaccio di droga. Secondo quanto ricostruito, grazie alle intercettazioni, la droga veniva richiesta dagli assuntori con ordini telefonici, utilizzando il termine criptico di “pizze d’asporto”, alle quali, in base ad alcuni gusti, corrispondevano predeterminati quantitativi di cocaina; in taluni casi, il pagamento è stato corrisposto anche mediante il Pos. (Il T Quotidiano)
Su altri giornali
Spaccio, riciclaggio, trasferimento fraudolento di beni, un bando costruito ad hoc pare con la complicità di Andrea Maria Villotti, allora Presidente di Patrimonio del Trentino per l’acquisizione dell’Hotel terme di levico, alla fine mai assegnato. (Trentino TV)
Per loro è scattata, quindi la misura cautelare da parte della guardia di finanza di Trento. Droga e riciclaggio in locali nel Trentino: sono 37 le persone, appartenenti a quattro diversi gruppi criminali dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti, i cui proventi venivano reinvestiti nell'attività imprenditoriale di ambito alberghiero. (Il Gazzettino)
Nella mattinata di oggi la Guardia di Finanza di Trento ha concluso quattro filoni di indagini interconnesse, dando esecuzione ad altrettante ordinanze emesse dal GIP di Trento, che hanno portato all’applicazione di 37 misure restrittive, di cui 18 in carcere, 2 ai domiciliari, 13 divieti di dimora, due obblighi di dimora e un obbligo di firma. (LAdigetto)

L'inchiesta, coordinata dalla Procura distrettuale di Trento e avviata grazie a un'attenta analisi delle compravendite nel settore della ristorazione e dell'hotellerie, ha fatto luce su un sistema criminale ramificato, dedito al traffico di stupefacenti, al riciclaggio di denaro, all'autoriciclaggio e a operazioni fraudolente di trasferimento di valori. (Tgcom24)
Dopo aver scontato la pena, i Zanaj avevano tentato di rifarsi una vita dietro il bancone di un nuovo bar, “La Dolce Vita”, situato in via Belenzani, a due passi dal Duomo. Artan (nella foto )e Jetnor Zanaj, 34 e 36 anni, volti ben noti nel centro di Trento per la gestione di locali pubblici, tornano al centro delle cronache giudiziarie. (La voce del Trentino)
Nella mattinata odierna, i Finanzieri del Comando Provinciale di Trento, nell’ambito di un’indagine delegata e coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Trento – avvalendosi del supporto giudiziario dell’organo di cooperazione giudiziario europeo EUROJUST ed operativo dello S.C. (Il T Quotidiano)