Un Paese che rispetta la parola
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Probabilmente non ci faranno un film con Ben Affleck nei panni del generale Caravelli, il direttore dei servizi segreti italiani che ha riportato a casa Cecilia Sala. Eppure, anche se l'operazione è stata meno spettacolare ed eroica di quella americana del 1979 raccontata dal film Argo, è sufficiente per farci sentire un Paese migliore. Con la scarcerazione dell'ingegnere Abedini - la contropartita assicurata al regime degli Ayatollah per riavere la giornalista -, si chiude infatti la seconda metà di quello che è a tutti gli effetti uno scambio di prigionieri. (il Giornale)
Su altri media
Nessuna indagine sul caso di Cecilia Sala. Il Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri ha spiegato che "non sono in corso indagini, né ha ricevuto specifiche deleghe in relazione alla vicenda che ha interessato, nei giorni scorsi" la giornalista italiana, detenuta in Iran per oltre 20 giorni. (Adnkronos)
Ospite di Omnibus su La7, è stato il direttore del Secolo d'Italia, Antonio Rapisarda, a ricollocare in (Secolo d'Italia)
Lo possiamo dire adesso che Cecilia Sala è a casa, e Abedini pure. – È andata come doveva andare: bene, per tutti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Abedini libero: per una volta il gioco della realpolitik vale la vita di Cecilia Sala Massimo Giannini (la Repubblica)
«Ciao, sono tornata» è la prima frase che ha pronunciato la giornalista Cecilia Sala liberata dal carcere di massima sicurezza di Evin, a Teheran in Iran, lo scorso 8 gennaio dopo essere stata detenuta per tre settimane dal 19 dicembre. (Gambero Rosso)
La liberazione di Cecilia Sala è stata una grande vittoria politica e mediatica di Giorgia Meloni. Basta scorrere i giornali, anche quelli meno amichevoli con la destra al governo, per vedere l’unanimità del consenso e la chiarezza del successo politico e diplomatico. (Today.it)