PiazzaPulita, Massimo Giannini: "Fuori i nomi, chi la ricatta?", paranoia e fango contro Meloni
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Roberto Tortora 31 gennaio 2025 Non c’è vicenda che Massimo Giannini non colga per alimentare la sua paranoia e l’ossessione per Giorgia Meloni. Negativa s’intende. Quella di Almasri, poi, calza a pennello e a PiazzaPulita, intervistato da Corrado Formigli, ha modo di sviscerarla con la solita acredine. Formigli chiede: “Chi è che ricatta il governo Meloni?”. Da lì Giannini parte senza freni: “Bisognerebbe che ce lo dicesse il presidente del Consiglio, che ha detto per l'ennesima volta “non sono ricattabile”, usando una formula che evidentemente per lei è stata fortunata (Liberoquotidiano.it)
Su altri giornali
Non risulta ci siano stati casi analoghi, nel mondo occidentale, di incriminazioni corali di un Premier, insieme a tre esponenti di spicco di un governo eletto democraticamente. Del resto, siamo sempre l’unico paese del mondo occidentale, in cui sono stati incriminati dalle varie Procure, in pochi anni, ben sei Presidenti del Consiglio, in carica od ex: Craxi, Andreotti, Goria, Forlani, Berlusconi ed oggi Meloni. (Il Giornale d'Italia)
L'indagine che si è abbattuta sulla premier Giorgia Meloni per il caso Almasri è solo l'ultima delle inchieste che hanno coinvolto i presidenti del Consiglio, o ex, appartenenti all'area politica del centrodestra negli ultimi anni. (Il Giornale d'Italia)
La premier, ovviamente, è già "condannata" per i suoi attacchi alle toghe dopo aver ricevuto un avviso di garanzia (insieme, va detto, a mezzo governo finito sotto indagine: il sottosegretario Mantovano e i ministri Nordio e Piantedosi). (Liberoquotidiano.it)
La presidente di Magistratura democratica ribadisce l'allarme per la riforma della giustizia spinta dal centrodestra: «Vogliono sottoporre i pm al controllo dell'esecutivo» (Open)
Corrado Formigli e Giorgio Mulè (il Giornale)