L’intervento, il Covid, il trapianto: neonata salvata dopo 17 mesi di ricovero

La Stampa INTERNO

Sarà tuttavia necessaria ancora una lunga degenza prima in Rianimazione pediatrica e poi nel reparto di Gastroenterologia del Regina Margherita, diretto dal dottor Pierluigi Calvo, per arrivare alla meta

È stata salvata grazie ad un intervento prima e ad un trapianto di fegato in seguito una piccola bimba nata con l'intestino al posto di un polmone, a causa di una rarissima e grave forma di ernia diaframmatica, presso la Città della Salute di Torino. (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altre testate

Nel corso delle settimane la bimba ha sviluppato una malattia epatica colestatica con un ingrossamento abnorme del fegato e, quindi, un effetto di compressione sul torace. «In genere - spiegano i sanitari - il decorso post operatorio porta a un progressivo recupero della funzione cardiopolmonare. (Gazzetta del Sud)

Finalmente nel novembre 2020, a infezione superata, arriva il fegato ideale, proveniente da un donatore anch'esso reduce da Covid e si procede al trapianto. Quello che vogliamo adesso è che Daria possa conoscere il mondo (Fanpage.it)

Dopo pochi giorni l’intervento di correzione dell’ernia, svolto dal direttore di chirurgia pediatrica dell’ospedale infantile Regina Margherita, sembra avere risolto la situazione. Daria Maria è venuta alla luce all’ospedale Sant’Anna di Torino nel novembre del 2019. (L'HuffPost)

Infatti la comparsa di altre problematiche, non correlate alla malformazione, prolungano la permanenza in Rianimazione pediatrica sino al marzo 2020 e rendono poi necessaria una lunga degenza presso il reparto di Pneumologia pediatrica diretto dalla dottoressa Elisabetta Bignamini. (TorinoToday)

La mamma viene quindi presa in carico dall’équipe di diagnostica prenatale dell’ospedale Sant’Anna e la gravidanza viene monitorata sino alla nascita della bimba, avvenuta nel novembre 2019. (Tiscali Notizie)

Si giunge cosí alla decisione di inserire la bimba in lista d’attesa per un trapianto di fegato, che si presenta da subito ad altissimo rischio. L’attesa di un organo idoneo si prolunga per mesi, durante i quali la piccola contrae e supera l'infezione da Covid-19 (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)