Attacco in Congo, i sei assalitori erano muniti di kalashnikov e machete. Le Fdlr negano ogni responsabilità

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A 500 metri, i rapitori hanno sparato da distanza ravvicinata sulla guardia del corpo, deceduta sul posto, e sull’ambasciatore, ferendolo all’addome».

Sei assalitori muniti di cinque kalashnikov e di un machete.

L’ambasciatore è «morto per le ferite, un’ora più tardi, all’ospedale della Monusco di Goma», precisa il comunicato della presidenza congolese

Secondo un comunicato della presidenza congolese i due italiani sono stati uccisi dai rapitori che hanno sparato a bruciapelo. (Open)

Ne parlano anche altre fonti

«Le responsabilità di questo ignobile assassinio sono da ricercarsi nei ranghi di questi due eserciti e loro sponsor che hanno stretto un’alleanza contro-natura per perpetuare il saccheggio dell’est della Rdc», si sostiene nella dichiarazione. (Corriere del Ticino)

“Chiediamo alla comunità internazionale di aiutarci a rientrare con dignità nel nostro Paese natale, a influenzare il regime di Kigali. Ai Mayi Mayi il centro affida la responsabilità di 82 attacchi (che hanno provocato 81 morti) mentre l’Adf (Allied Democratic Forces) ha condotto 10 attacchi che hanno provocato 12 morti. (Rivista Africa)

Lo riferisce il sito Actualite.cd citando una dichiarazione del gruppo ribelle, che peraltro aveva già negato di aver compiuto un attacco che gli viene comunemente ascritto, quello nell’aprile scorso in cui morirono 17 persone tra cui 12 rangers del parco nazionale Virunga. (Ticinonews.ch)

Iacovacci viene portato con gli assalitori e ucciso dopo un chilometro e mezzo Ma durante lo scontro a fuoco Attanasio viene colpito a morte. (TIMgate)

L'ATTACCO IERI IN CONGO - L'ambasciatore Luca Attanasio è stato ucciso ieri in un attentato assieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e al loro autista. L'ambasciatore si era dimostrato interessato all'attività dei due fratelli e l'incontro di ieri sera era stato organizzato per parlare dei loro progetti. (Il Giornale di Vicenza)

Attanasio senza auto blindata, senza scorta e senza giubbotto antiproiettile. Quel che è certo è che l’ambasciatore Attanasio non aveva un’auto blindata ed era senza scorta. Due jeep, davanti quella della missione del Programma alimentare mondiale, dietro quella con l’ambasciatore italiano in Congo (Il Primato Nazionale)