La Ferrari, un'orchestra stonata: cosa non funziona nella SF25

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Redazione Sport Redazione Sport   -   Se c’è un’immagine che ben rappresenta la stagione 2025 della Scuderia Ferrari, è quella di un’orchestra in cui gli strumenti, pur eccellenti singolarmente, non riescono a suonare all’unisono. La SF25, che nelle simulazioni pre-stagionali aveva mostrato un potenziale promettente, si è rivelata una vettura problematica in pista, incapace di esprimere la competitività attesa. Mentre la McLaren, sua diretta rivale nello scorso campionato, domina con la MCL39, la Ferrari arranca, trovandosi a dover recuperare un distacco che in certi frangenti – come a Miami – ha sfiorato il secondo al giro.

Il problema, stando alle analisi tecniche, non risiede in un singolo elemento, ma in una combinazione di fattori che minano l’equilibrio della monoposto. Se inizialmente si era puntato il dito contro le regolazioni aerodinamiche, ora l’attenzione si è spostata sulla sospensione posteriore, la cui progettazione sembra aver introdotto un’instabilità cronica. Un difetto che, sebbene noto ai tecnici di Maranello, richiederà tempo per essere corretto, con un aggiornamento previsto solo nelle prossime settimane. Troppo tardi, forse, per ambire al titolo.

La situazione è paradossale se si considera che, alla fine del 2024, Ferrari e McLaren lottavano alla pari, dividendo pole position e vittorie. Oggi, mentre la scuderia britannica ha compiuto un balzo in avanti, quella italiana appare bloccata in un circolo vizioso di prove, errori e ritardi. Senza contare che, dietro le quinte, si moltiplicano le voci su tensioni interne riguardo alle scelte tecniche adottate durante lo sviluppo invernale.