Meloni contro i giudici di Bologna, "Propaganda sui migranti"
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Il professor Antonio D’Andrea aveva previsto che, prima o poi, un Tribunale avrebbe interpellato la Corte europea per chiarire le regole applicabili, dato che le norme e le sentenze europee sembrano divergere dalla legislazione interna. E così è accaduto martedì: la sezione del Tribunale di Bologna ha rinviato il decreto-legge sui "Paesi sicuri" alla Corte di Giustizia europea per chiedere quali siano i parametri per definirli. Giorgia Meloni, soddisfatta per i risultati in Liguria nonostante la flessione del suo partito, ha colto l'occasione per attaccare i sindacati Cgil e Uil, accusandoli di avere "un piccolissimo pregiudizio", e la magistratura, tornata a essere la sua bestia nera come ai tempi di Silvio Berlusconi.
Durante un'intervista con Bruno Vespa su Rai1, Meloni ha criticato i magistrati di Bologna per "fare propaganda" sui migranti e ha esultato per la vittoria in Liguria. Ha inoltre promesso di mettere fine "allo schifo dei dossieraggi" e ha rivelato di essere stata minacciata di morte per la prima volta dai trafficanti di esseri umani. Meloni ha anche attaccato il presidente di Stellantis, John Elkann, per aver rifiutato l'invito della commissione Attività produttive di Montecitorio a riferire sulla crisi dell'automotive, accusandolo di mancare di rispetto nei confronti del Parlamento italiano.
La presidente del Consiglio ha affrontato tutti i principali temi d’attualità, dai migranti ai centri in Albania, definendo "da volantino propagandistico" le argomentazioni del Tribunale di Bologna. Ha ribadito la necessità di separare le carriere dei magistrati e ha criticato duramente i sindacati per aver proclamato uno sciopero proprio nel giorno in cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, esaltava l’economia italiana. Meloni ha concluso l'intervista con un attacco ai giudici di Bologna, accusandoli di fare propaganda e di essere implacabili nei confronti degli infedeli.