Flop del G20 Clima, a Napoli salta l’accordo sui punti chiave

Rinnovabili INTERNO

Cosa (non) ha deciso il G20 Clima. Il comunicato finale non ha più 60 articoli, ma solo di 58.

Sui punti più importanti il G20 Clima di Napoli ha fatto flop.

Stralciati 2 articoli su 60 – i più importanti – per riuscire a far firmare a tutti il comunicato finale.

Il G20 Clima di Napoli non ha trovato l’intesa sulla data del phase out della fonte fossile più inquinante

Il livello degli impegni presi al G20 Clima di Napoli è importante in chiave COP26. (Rinnovabili)

Su altri giornali

Napoli ​G20, negoziato bloccato su decarbonizzazione. ​Kerry e Cingolani trattano per uscire dall'impasse Oggi i temi più difficili, clima ed energia. (Rai News)

E' stato un corteo pacifico, con circa 3mila persone, quello organizzato dai movimenti ecologisti napoletani per esprimere il dissenso contro il G-20 sull'ambiente che si sta tenendo a Napoli. Nessuno scontro, solo qualche attimo di tensione e qualche gavettone all'indirizzo della polizia. (NapoliToday)

“C’è un disallineamento sull’accelerazione” ha spiegato il ministro della Transizione energetica, Roberto Cingolani “più difficile per i Paesi più grandi” tra quelli che inquinano di più. I Paesi del G20 concordano nell’aumentare gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo affinché nessuno resti indietro (Il Fatto Quotidiano)

Al G20 sull’Ambiente di Napoli le autorità politiche raggiungono l’accordo finale sul documento sul clima, l’energia e il contrasto al cambiamento climatico. Una firma importante ma mozzata su due punti cruciali: l’eliminazione del carbone come fonte di energia entro il 2025 e la soglia di 1,5 gradi di riscaldamento entro i prossimi dieci anni. (Open)

In piazza Borsa, dove il corteo è terminato, a ridosso della zona rossa, i manifestanti hanno poi lanciato palloncini pieni d'acqua, veri e propri gavettoni, contro i poliziotti schierati proprio a difesa della zona rossa. (Fanpage.it)

"Approvato il Communiquè Clima ed Energia". I due punti su cui non si è raggiunto l'accordo sono sulla decisione di rimanere sotto 1,5 gradi di riscaldamento globale al 2030 e di eliminare il carbone dalla produzione energetica al 2025. (La Repubblica)