Il piano di Unicredit: chiusura di 500 filiali e ottomila esuberi

Rai News ECONOMIA

Il piano di Unicredit: chiusura di 500 filiali e ottomila esuberi Unicredit prevede di tagliare i costi in Europa occidentale di un miliardo nell'ambito del nuovo piano strategico al 2023.

I costi di integrazione saranno pari a 1,4 miliardi e saranno spesati per 300 milioni (relativi a Germania e Austria) nel quarto trimestre di quest'anno e per 1,1 miliardi (relativi all'Italia) nel 2020.Gli 8.000 tagli del personale Unicredit si concentreranno soprattutto in Italia, Germania e Austria, dove il personale verrà ridotto complessivamente del 21% e verrà chiuso il 25% delle filiali. (Rai News)

La notizia riportata su altri giornali

Ieri Jean Pierre Mustier, ceo di Unicredit , ha presentato il nuovo piano industriale 2020-2023, che prevede la riduzione di 8 mila posti di lavoro a tempo pieno, il 12% degli addetti rispetto al 2018, e i sindacati stimano almeno 5-6 mila esuberi in Italia (Milano Finanza)

Montaggio di Serena Ginevra Zamboni. Il gruppo bancario Unicredit ha annunciato l'esubero di 5.500 dipendenti e la chiusura di 500 filialı in tutta Italia. Non si conosce ancora la distribuzione regionale dei tagli, ma è forte la preoccupazione in Veneto (TGR – Rai)

Unicredit ridurrà il personale di circa 8.000 unità nell’arco del piano strategico 2020-2023 mentre l’ottimizzazione della rete di filiali porterà alla chiusura di circa 500 sportelli. I sindacati prevedono in tutta Italia il taglio di circa a 5.500-6.000 unità lavorative rispetto a un totale di circa 40.000 dipendenti. (RagusaNews)

Simpatico notare che l’ormai internazionale Unicredit abbia riservato all’Italia la parte più consistente dei tagli: 5.500, appunto, sugli 8.000 totali nel gruppo. Unicredit nei prossimi anni si libererà, in vari modi, di 5.500 lavoratori con 450 filiali chiuse da qui al 2023. (Indiscreto)

Il nostro dovere è creare nuova occupazione che consenta di lavorare con più serenità chi già opera per Unicredit. "I dati forniti sono ancora molto generici e devono essere calati nella realtà e soprattutto ripartiti su base geografica", dichiara Rosario Mingoia, segretario generale uilca Unicredit Banca (Giornale di Sicilia)

La riduzione dei costi controbilancia l'aumento degli investimenti: quelli in It crescono del 17% rispetto al piano precedente con un investimento medio di 900 milioni l’anno. "Il piano industriale così com’è non può nemmeno essere preso in considerazione", osserva in una dura nota il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. (Adnkronos)