Stipendi italiani quasi dimezzati dal cuneo fiscale: i dati Ocse

Stipendi italiani quasi dimezzati dal cuneo fiscale: i dati Ocse
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Finanza.com ECONOMIA

L’Italia si trova in una posizione particolarmente critica all’interno dell’area Ocse per quanto riguarda il carico fiscale sul lavoro e i salari netti percepiti dai lavoratori. Secondo il rapporto Ocse 2025, il nostro Paese registra un cuneo fiscale del 47,1%, tra i più alti a livello globale, e un salario netto medio di soli 41.438 dollari. Questi dati, messi a confronto con un costo del lavoro di 78.312 dollari, rivelano una drammatica inefficienza nel sistema di redistribuzione fiscale. (Finanza.com)

Ne parlano anche altri media

In Italia, chi lavora in modo regolare continua a essere gravato da un carico fiscale superiore alla media dei paesi avanzati. Per un lavoratore senza figli e con uno stipendio medio, il cuneo fiscale è stato pari al 47,1 per cento del costo totale del lavoro: l’aumento rispetto all’anno precedente è di 1,6 punti percentuali ed è il più significativo tra tutti i paesi analizzati. (Domani)

Il Bel Paese guadagna così il quarto posto (dal quinto del 2023) tra i 38 Paesi Ocse per il cuneo fiscale, ovvero la differenza determinata dai contributi previdenziali e dalle imposte sul reddito, tra il costo del lavoro sostenuto dal datore di lavoro e il reddito netto percepito dal lavoratore. (ItaliaOggi)

I salari netti italiani perdono terreno: superati da quelli spagnoli e incalzati da quelli polacchi e turchi Il salario al netto della tassazione nella penisola nel 2024 risulta di 36.600 euro, contro la media Ocse di 39.800 euro e pone la penisola al 23esimo posto tra i 38 paesi che aderiscono all’Organizzazione. (quoted business)

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Secondo i dati Eurostat, il salario medio mensile lordo per un lavoratore a tempo pieno variava da 1.125 euro in Bulgaria a 6.755 euro in Lussemburgo, con una media Ue di 3.155 euro. La disparità è evidente: i Paesi dell'Europa occidentale e settentrionale guidano la classifica salariale, mentre quelli dell'Europa orientale e meridionale restano indietro. (Euronews.com)

Il rapporto Ocse 2025 sulla tassazione dei salari nel 2024 fotografa una situazione critica per l’Italia, con i salari netti tra i più bassi a fronte di un costo del lavoro elevato e di un cuneo fiscale tra i più alti. (QuiFinanza)

Così l’onorevole Luigi Marattin, in un video pubblicato sui social. I dati OCSE appena pubblicati ci dicono che l’aumento del netto in busta paga che – a fronte di aumenti della retribuzione lorda – ricevono i lavoratori italiani appartenenti al ceto medio è il più basso dei Paesi del mondo occidentale”. (Il Riformista)